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Coronavirus, i governatori del Nord criticano Conte: "Pasticcio"

Le critiche non mancano al nuovo decreto ministeriale a cui si sta lavorando. Fontana lo definisce una “pasticciata”

Coronavirus, i governatori del Nord criticano Conte: "Pasticcio"

Il nuovo decreto ministeriale a cui sta lavorando il governo per contenere l’emergenza coronavirus non piace. C’è poco da fare, le critiche sono tante e da parti diverse.

Le critiche non mancano

Il primo a non essere convinto della bozza, che chiude tutta la Lombardia e altre 14 province, è proprio il presidente della Regione, Attilio Fontana, che la definisce “a dir poco pasticciata”. Anche se sottolinea che “sembra andare nella direzione del contenimento della diffusione del virus, invitando, con misure più incisive, i cittadini alla prudenza”. Insomma, l’idea è buona ma è sviluppata male. Un po’ come ti dicevano ai tempi della scuola.

Ma le critiche arrivano da più fronti. Questa bozza sembra proprio non piacere. Anche il sindaco del comune di Vò, comune duramente colpito fin dall’inizio dell’epidemia, non è convinto del lavoro fatto dal governo fino a questo momento. Giuliano Martini, il primo cittadino, ha infatti dichiarato che “per il comune di Vò forse c’è un leggero miglioramento, perché c’è almeno un allargamento della zona rossa alla provincia di Padova, anche se bisogna capire meglio. Ma se le cose stanno così vuol dire che il governo finora ha dormito, ha sottovalutato la drammaticità del problema”.

Il sindaco sottolinea anche un altro punto, i suoi concittadini non possono muoversi, ma gli altri comuni a confine, nella provincia di Vicenza, non hanno limitazioni. Senza parole si è detto invece il sindaco di Asti, Maurizio Rasero, nel venire a sapere che la sua città potrebbe presto divenire zona rossa. Sulla sua pagina Facebook ha immediatamente scritto: “Il documento che gira è una mezza bozza, stiamo cercando di capire quanto reale e quali ricadute avrebbe nel caso lo fosse”. E via subito a un tavolo convocato in prefettura per capire meglio la situazione, tutt’altro che chiara e lineare.

Ok nuove norme contro il coronavirus ma tempi troppo brevi

Neanche Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, sembra essere del tutto concorde con il premier. Bonaccini ha infatti chiesto al presidente Conte e al ministro Speranza di prendersi ancora qualche ora per valutare meglio il da farsi in totale collaborazione. Per arrivare alla fine a delle soluzioni più coerenti e condivise. Dello stesso parere Luca Ceriscioli, presidente della Regione Marche. Anche per lui è corretto intensificare le norme per contenere il coronavirus, ma il tempo messo a disposizione per giudicare un simile provvedimento è troppo poco.

Ceriscioli ha chiesto in particolare di rivedere tre punti. Il primo è quello di permettere alle aziende che si trovano nel territorio di Pesaro-Urbino di continuare la propria attività. Il secondo di rendere possibile alle persone domiciliate il rientro presso le proprie abitazioni. In ultimo che siano consentiti gli spostamenti motivati da ragioni di salute. E intanto in molti nella notte hanno preferito darsi alla fuga da Milano. Treni presi d’assalto, anche senza biglietto, pur di raggiungere Roma e il Sud Italia.

La colpa per Conte è dei giornali

Per Conte comunque è tutta colpa dei giornali, era solo una bozza. “Inaccettabile che una bozza del Decreto del presidente del Consiglio dei ministri sia stato pubblicato sui giornali”. Questo il pensiero del premier Giuseppe Conte espresso nella conferenza data nella notte per annunciare le nuove misure di prevenzione e sicurezza per l'emergenza Coronavirus. “Ne va della correttezza dell'operato del governo e della sicurezza degli italiani” ha aggiunto Conte, secondo il quale la pubblicazione della bozza, non ancora firmata del Dpcm, ha creato solo incertezza, insicurezza, e confusione.

A ecco, la confusione è stata creata dai giornali.

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