Coronavirus

Covid, cala la curva di crescita. Ma i medici: "Lockdown totale"

In Italia nelle ultime due settimane la crescita della curva dei nuovi contagi di coronavirus si è fortemente ridotta. Ma l'Ordine dei medici: "Serve lockdown totale"

Covid, cala la curva di crescita. Ma i medici: "Lockdown totale"

Nel giorno in cui l’Ordine dei medici chiede il lockdown totale in tutto il Paese per i dati relativi ai ricoveri e alle terapie intensive, emerge una tendenza incoraggiante: nelle ultime due settimane, in Italia, la crescita della curva dei nuovi contagi di coronavirus si è fortemente ridotta.

Nel periodo compreso tra il 26 ottobre, ovvero da quando è entrato in vigore il Dpcm che stabiliva la chiusura di bar e ristoranti a partire dalle ore 18.00, e il primo novembre, il numero di positivi ha toccato quota 183.577. Calcolatrice alla mano si tratta di un incremento pari al 65% rispetto alla settimana precedente. In quell’occasione, infatti, i contagi furono 111.550.

Nella settimana successiva, cioè dal 2 all’8 novembre, i casi sono stati 225.788. Il 23% in più rispetto alla settimana precedente. Si tratta, di fatto, di un’importante trend: la curva di crescita dei casi ha dunque subito un forte rallentamento. Capitolo decessi: il 5 novembre, in Italia, si contavano 445 decessi per Covid. Il giorno successivo abbiamo toccato quota 446. Il 7 novembre, invece, i morti sono stati 425 mentre l’8 novembre sono scesi a 331. Un calo confortante, non sottolineato a dovere.

La richiesta dell'Ordine dei medici: "Lockdown totale"

Eppure, come detto, l’Ordine dei medici chiede il lockdown totale in tutto il Paese. In particolare lo chiede, alla luce dei dati sui ricoveri in ospedale e nelle terapie intensive, il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici (Fnomceo), Filippo Anelli, dalla pagina Fb della stessa Federazione.

Intervistato dal Gr2 Rai, ha acceso un faro sulla "carenza di medici specialisti", mentre 23mila medici laureati sono in attesa di potersi specializzare. E le graduatorie "sono bloccate per via dei numerosi ricorsi". Anelli chiede, ancora una volta, di ammetterli tutti. "Sarebbe una boccata d'ossigeno per il sistema" ha affermato. Scettico, invece, sullo switch di medici specializzati in altre branche verso la cura del coronavirus. "Se un oculista deve diventare un internista qualcosa non funziona. La formazione non è un optional" ha concluso.

Anelli ha quindi parlato della situazione di alcune regioni. ”Come medico sono molto preoccupato e temo che le misure adottate in Puglia siano insufficienti a scongiurare il collasso del sistema sanitario”, ha precisato. "Il lockdown 'soft' della zona arancione dispiegherà i suoi effetti tra 20 giorni, quando rischia di essere ormai troppo tardi.

Anche considerando che il trend di crescita rimanga costante e non abbia un andamento esponenziale, all'Immacolata rischiamo di avere 400 morti e la saturazione dei posti letto Covid che la Puglia ha a disposizione", ha concluso.

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