Ristorante, cenone a casa e albergo: tutte le regole da seguire

I contagi sono in continua crescita, tanto che alcune regioni hanno già cambiato colore riattivando le vecchie restrizioni, e la variante Omicron non lascia tranquilli medici ed esperti

Ristorante, cenone a casa e albergo: tutte le regole da seguire

Non saranno festività natalizie blindate come lo scorso anno. L'esperienza vissuta dodici mesi fa è servita al governo per bilanciare le misure restrittive e permettere agli italiani di vivere con serenità sia il Natale sia il Capodanno in famiglia e con gli amici. Ciò non significa che si abbasserà la guardia contro il Covid-19 e le numerosi varianti; la cautela non è mai troppa, anche se ci sarà più libertà di movimento rispetto al passato. Ma quali sono le norme che gli italiani dovranno seguire fino al 31 dicembre?

Le riunioni in casa per i cenoni

Non ci sono particolari limitazioni per coloro che organizzano i cenoni di Natale di Capodanno a casa con parenti e amici, sia nelle regioni bianche sia in quelle gialle. Il numero di invitati è a piacimento ma, chiaramente, le istituzioni consigliano agli italiani ad avere buon senso. Può essere pericoloso creare grossi assembramenti a tavola e quindi sarebbe opportuno indossare la mascherina quando possibile e areare continuamente gli ambienti, in particolare se sono presenti persone anziane o con gravi patologie. Importante sarebbe anche accertarsi che tutti gli invitati siano vaccinati e, per chi vuole andare sul sicuro, si potrebbe chiedere agli ospiti anche di effettuare un tampone il giorno precedente l’incontro.

Al ristorante e in albergo

Nel caso delle cene nei luoghi pubblici i controlli sono ferrei, così come esistono delle regole da rispettare ben precise. Per sedersi a tavola al chiuso, qualsiasi sia il colore della regione (tranne il rosso ovviamente) c’è l’obbligo di esibire il Green pass rafforzato. All’aperto, anche se è molto difficile pranzare o cenare fuori con le rigide temperature di questo periodo, basta essere in possesso della versione base del certificato verde. Nelle regioni gialle o arancioni, comunque, non si possono prevedere grossi numeri, poiché la norma non consente di stare seduti allo stesso tavolo a più di quattro persone. Si può andare oltre solo se si vive sotto lo stesso tetto.

Per gli alberghi, invece, le regole sono più complesse. Nonostante per pernottare in hotel e usufruire dei ristoranti interni sia sufficiente il vecchio Green pass, si è costretti a mostrare il certificato rafforzato nel caso nella stessa struttura si voglia partecipare alle feste di Natale e di Capodanno. In questo caso non basta il tampone, ma bisogna dimostrare di aver completato il ciclo di vaccinazioni o di essere guariti dal Covid-19.

Feste in piazza e concerti

Per le manifestazioni all’aperto, inoltre, dopo il cauto ottimismo iniziale, parecchi sindaci e governatori di provincia stanno emettendo ordinanze ad hoc, per evitare gli assembramenti in occasione in particolare della serata del 31 dicembre. Al Circo Massimo di Roma e a piazza del Plebiscito a Napoli, per esempio, già sono stati vietati al pubblico i concerti, che probabilmente verranno trasmessi in diretta streaming. La stessa decisione è stata assunta dagli amministratori della Liguria e del Trentino Alto Adige. Diverse, come riporta il quotidiano Il Messaggero, anche le città più piccole che hanno rinunciato ai festeggiamenti in piazza, come Parma, Ravenna, Padova, Venezia e Trieste.

Le regole per chi viaggia

Per coloro che hanno intenzione di spostarsi nei giorni più importanti delle festività natalizie ci sono alcune novità: il ministro della Salute Roberto Speranza ha sottoscritto un’ordinanza nella quale è previsto che, fino al 31 gennaio 2022,

tutti coloro che entrano in Italia sono obbligati a mostrare il Green pass rafforzato e il Passenger locator form, oltre ad effettuare un tampone molecolare o antigenico per dimostrare di non essere ammalati di Covid-19.

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