Ebreo accoltellato, Meghnagi: "Colpa della Mogherini e del boicottaggio europeo"

L'ex presidente della comunità ebraica milanese punta il dito contro l'Ue che "sta colpendo i prodotti israeliani"

Ebreo accoltellato, Meghnagi: "Colpa della Mogherini e del boicottaggio europeo"

"Quello che è successo offende la comunità ebraica e tutta la popolazione milanese. Offende gli italiani perché noi siamo italiani di religione ebraica, quindi offende lo Stato". Con queste parole l’ex presidente della comunità ebraica milanese, Walker Meghnagi, commenta l’aggressione a Nathan Graff, 40enne di nazionalità israeliana, genero del rabbino Hetzkia Levi, accoltellato da uno sconosciuto ieri sera in viale San Gimignano.

"Nessun segnale ha preceduto questo grave atto, non so se l’attentatore fosse islamico o meno: lo stabilirà la polizia. Ma una cosa la voglio dire - afferma Meghnagi - la politica ha le sue responsabilità, perché la guerra che l’Europa sta facendo a Israele è grave: boicottare i prodotti che rappresentano 1,4 per cento del prodotto lordo di Israele è una punizione politica. E la Mogherini ha sollecitato l’approvazione del boicottaggio".

Meghnagi si riferisce alla decisione che la Commissione europea ha preso due giorni fa: d’ora in avanti i prodotti delle colonie israeliane non saranno più etichettati come "prodotti in Israele", ma verranno indicati come provenienti dagli "insediamenti israeliani". La Commissione ha deciso di rendere operative delle linee guida del 2013: l’Ue non riconosce come parte del territorio israeliano gli insediamenti sorti dopo il 1967. Israele ha reagito parlando di "misura antisemita" e ha annunciato la sospensione di diversi "negoziati diplomatici" con i Paesi dell’Unione.

"Perché allora - si chiede Meghanagi - la Mogherini non va a punire gli altri Stati dove non esiste nemmeno la democrazia? Perché non si è mossa quando sono spariti milioni di cristiani tra Somalia, Sudan, e via dicendo? Perché non ha detto niente quando gli Yazidi venivano ammazzati, rapite e stuprate le donne, se non accettavano di convertirsi? Questa è solo una battaglia politica. Una battaglia che sta irrigidendo l’atteggiamento nei nostri confronti. Questo boicottaggio senza senso, tra l’altro, penalizza molto di più i palestinesi che lavorano seriamente per portare a casa uno stipendio. Perché? Hanno appena aperto all’Iran – prosegue l’ex presidente - e mi sembra abbia più senso boicottare l’Iran. Io accuso ufficialmente la politica italiana ed europea. Accuso la Mogherni, senza se e senza ma. Questa è una vergogna e chiedo al popolo italiano di starci vicino e di rifiutare questo boicottaggio, che fa venire in mente eventi tragici di settant’anni fa".

In molti hanno dimostrato, nel corso della giornata di oggi, affetto e vicinanza alla comunità ebraica: "Abbiamo ricevuto migliaia di messaggi e telefonate di solidarietà da membri non appartenenti alla comunità. Anche da membri della comunità islamica, piuttosto che della diocesi cristiano - cattolica. Noi andiamo avanti per la nostra strada, non abbiamo paura", conclude Meghnagi che aggiunge, "siamo offesi, amareggiati, siamo stati colpiti senza alcun motivo chiaro. Ma andiamo avanti: le nostre scuole rimangono aperte, così come i ristoranti kosher e i nostri negozi. Le forze dell’ordine, il sindaco e il prefetto ci sono sempre vicini. E qui in Italia c’è una vicinanza nei nostri confronti che per noi è molto importante".

Il fatto che quanto è accaduto a Milano sia un evento straordinario è confermato anche dall’attuale co-presidente della comunità ebraica milanese, Milo Hasbani: "Mai avuto problemi prima d'ora: quello che è successo naturalmente ci ha messo in allerta. Malgrado questo abbiamo preso la decisione di tenere aperta la scuola e continuare regolarmente la nostra vita. Andiamo avanti. Noi da anni abbiamo la sicurezza, l’esercito davanti alle sinagoghe. Però una dimostrazione così forte è la prima volta che si verifica a Milano".

"L’intenzione chiara – prosegue Hasbani - era quella di colpire un ebreo. Non necessariamente Graff: poteva succedere anche un’altra persona. È capitato a lui forse anche perché era facilmente riconoscibile, in quanto religioso vestito con abiti tradizionali. Per fortuna è fuori pericolo: è stato sottoposto oggi a un altro intervento. Sembra che il taglio avuto sulla guancia non abbia intaccato il nervo dell’occhio. Sulla dinamica ci sono indagini in corso. L’aggressore ha agito da solo: quando Graff ha notato una persona che accelerava il passo dietro di lui, si è messo a correre. L'aggressore lo ha raggiunto e ha iniziato a pugnalarlo. Lui si è girato per difendersi, e ha ricevuto le coltellate in faccia e sulla gola. L'uomo che lo ha colpito era incappucciato, o comunque si copriva il volto con la felpa. Sembra che altri due complici lo aspettassero più avanti in un'auto, su cui è salito e con cui sono fuggiti”, racconta Hasbani sulla dinamica dell'accoltellamento.

"Siamo stati in Prefettura questa mattina - aggiunge il presidente - , le forze dell’ordine stanno verificando le immagini delle telecamere presenti su quella strada e tutti gli elementi a loro disposizione. Quello che è accaduto è un fatto isolato e mi auguro che resti tale. La comunità ha reagito abbastanza bene: abbiamo chiesto a tutti di essere attenti e più vigili. Anche i parenti della vittima sono abbastanza tranquilli.

Ieri sono stato fino a mezzanotte al Niguarda (l’ospedale milanese in cui è ricoverato Graff, ndr), c’era la famiglia e devo dire che erano tutti sereni. Si tratta di persone religiose: per loro è andata bene così, poteva andare peggio”.

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