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Coperta corta ma stesso letto

La manovra economica è da sempre un banco di prova importante per la tenuta del governo

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La manovra economica è da sempre un banco di prova importante per la tenuta del governo. In queste ore i giornali e i commentatori di opposizione sprecano aggettivi e sostantivi per dipingere un clima rissoso e ricattatorio dentro la maggioranza che, a dir loro, sarebbe sul punto di esplodere.

Detto che è legittimo e soprattutto umano confondere i sogni con la realtà, le cose non stanno per nulla come vengono dai più descritte, e non perché non siano vere le tensioni che ci sono state, ci sono e ci saranno nello scrivere la più importante legge dell'anno. Ovvio che sì, ognuno dei tre partiti del governo Meloni cerca di tirare la coperta (corta) dalla sua parte ma nessuno, proprio nessuno, pensa di uscire dal letto. Mi spiego meglio: Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia hanno sottoscritto un programma comune che individua gli obiettivi da raggiungere nell'arco dei cinque anni della legislatura e quello rimane. Ma non essendo il centrodestra un partito unico bensì un accordo fra tre partiti con sensibilità diverse è ovvio che ognuno prema per anteporre la propria a quella dei soci. Per esempio, tutti e tre convengono sul voler abbassare le tasse ma c'è chi vorrebbe farlo a partire da quelle sul lavoro, chi dalle partite Iva, chi dalle agevolazioni alle aziende. Tutti sono poi d'accordo a pompare liquidità sulle grandi opere, qualcuno spinge per il ponte sullo Stretto, altri preferirebbero fare prima nuove ferrovie eccetera eccetera. Insomma l'opposizione scambia volutamente la dialettica con lo sfascio.

Cosa diversa accade invece a sinistra dove le divisioni non sono di metodo o priorità bensì di merito, a volte in modo inconciliabile. Sia dentro il Pd che nel teorico «campo largo» (l'alleanza con i Cinque Stelle) ci sono posizioni agli antipodi e quindi inconciliabili sia sull'aiuto militare all'Ucraina che al sostegno ad Israele (cioè sulla politica estera e il ruolo dell'Italia nel mondo) e lo stesso vale sulla maggior parte dei dossier economici.

A sinistra non si tratta di trovare, detta alla Umberto Bossi, la quadra tra sensibilità diverse, lì siamo all'incompenetrabilità dei corpi, legge fisica abbozzata da Newton che spiega pure l'impossibilità della sinistra sia di vincere una elezione che di governare.

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