Cronache

Garlasco, legali Poggi: "Non crediamo in riapertura caso"

Dopo le rivelazioni della mamma di Stasi, non crede in una riapertura delle indagini sul delitto di Garlasco, l’avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi

Garlasco, legali Poggi: "Non crediamo in riapertura caso"

Non crede in una riapertura delle indagini sul delitto di Garlasco, l’avvocato Gian Luigi Tizzoni, legale della famiglia Poggi. "La questione del dna trovato sotto le unghie di Chiara è già stata superata dalla Corte d’Assise d’Appello e della Cassazione - afferma - In ogni caso, questo indizio da solo non farebbe venir meno tutti gli altri indizi e prove a carico di Stasi, semmai potrebbe prospettare, ma è un’ipotesi a cui non credo, il concorso di Stasi con altri soggetti".

A nove anni dall'omicidio di Chiara Poggi a Garlasco nel 2007, per cui è stato condannato in via definitiva, dopo due assoluzioni, l'allora fidanzato Alberto Stasi, oggi 33enne, sua madre Elisabetta Ligabò ha fatto al Corriere della Sera una rivelazione-choc: da una perizia di parte è emerso del Dna sotto le unghie di Chiara che non apparterrebbe all'ex studente universitario della Bocconi ma a un altro, probabilmente un conoscente della ragazza. L'indagine potrebbe ora, alla luce di questa nuopva prova, essere riaperta. La mamma di Stasi presenterà un esposto per chiedere la revisione del processo. "Non ho fatto che ripeterlo e finalmente ne ho la conferma. Mai e poi mai Alberto avrebbe potuto uccidere Chiara. Si amavano e avevano progetti in comune", spiega Elisabetta Ligabò, "ho combattuto contro le convinzioni dei tanti che a cominciare da qui, da Garlasco, subito avevano decretato la colpevolezza di mio figlio senza alcuna esitazione. Alberto il killer dagli occhi di ghiaccio...

Non ho creduto nemmeno per un istante a una sua responsabilità".

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