Il "girl power" è di destra, Putin il burlone e Di Maio: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: la crisi in Ucraina, la suora di 118 anni e il referendum sull'eutanasia

Il "girl power" è di destra, Putin il burlone e Di Maio: quindi, oggi...
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- si discute del superbonus e di come farlo ripartire dopo la bagarre di questi giorni. Osserviamo una cosa, però. Il 27 gennaio un decreto del governo, il Ristori Ter, ha ridotto le possibilità di cessione del credito ad una sola, azzoppando di fatto il settore. Due settimane dopo, dopodomani, probabilmente riscriverà un altro decreto per correggere il tiro e allargare a 3 le possibili cessioni. Mi domando e dico: ma è possibile che in Italia le regole per bonus, costruzioni e via dicendo cambino con la stessa rapidità con cui si cambiano le mutande? Sfido poi io chiunque a venire qui per investire

- in Ucraina sono andati, a turno, Macron e Sholz, cioè il Presidente francese e il Cancelliere tedesco. Noi invece mandiamo il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Bravissimo, eh. Però Putin non riceve mai i ministri, solo premier e presidenti. Perché allora l’Italia ha mandato Luigino e non è andato in persona Mario Draghi? Vorrei ricordare che importiamo da Putin la gran parte del gas che ci riscalda durante l’inverno. Non era il caso di andare di persona, Supermario?

- interessante intervista a Emma Bonino sulla crisi Russia-Ucraina. Randellate all’Occidente, e a Biden in particolare: “Sono francamente stupita dal crescendo di annunci sulla sua imminenza provenienti soprattutto dagli Usa, una specie di rotazione fra Biden, Blinken, Sullivan, Austin con l'aiuto di Stoltenberg e Londra. Tre giorni alla settimana l'invasione è imminente, un giorno si annunciano 50.000 vittime civili, un altro milioni di rifugiati e poi attacchi aerei e distruzioni a Kiev. Questo da due mesi. Una comunicazione terrorizzante e finora poco attendibile nei fatti”. Non c’è altro da aggiungere

- non chiudiamo le discoteche perché i ragazzi, a fine serata, si mettono in auto ubriachi e muoiono in un incidente stradale. Quindi non facciamo l’errore di dire addio all’alternanza scuola-lavoro, o agli istituti professionalizzanti, sull’onda di due decessi (terribili, sia chiaro) e delle solite proteste di chi crede che il mondo possa andare avanti con una schiera di filosofi

- la consulta boccia il referendum sull'eutanasia. Il motivo? "A seguito dell'abrogazione, ancorché parziale, della norma sull'omicidio del consenziente, cui il quesito mira, non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili". Purtroppo, o per fortuna, il referendum abrogativo si presta a questi problemi. Il tema andrà affrontato in Parlamento, i promotori se ne dovranno fare una ragione

- La Stampa dedica due pagine alla morte del 16enne ad Ancona che stava a bordo del furgoncino della ditta dove svolgeva lo stage. Il commento: “Studenti mandati allo sbaraglio invece di essere protetti, accompagnati, seguiti e istruiti”. Poi sfogli un po’ il giornale, arrivi all’economia e scopri che lo stesso quotidiano pubblica un’inchiesta sulle aziende che non trovano tecnici specializzati. Il problema: “Pesa la ridotta capacità di integrare formazione scolastica e impiego”. Cioè servirebbe più alternanza scuola-lavoro. Perfetto

- lo scatto del Girl Power europeo. Allo stesso salottino si vedono Ursula von der Leyen, Roberta Metsola e Christine Lagarde, rispettivamente a capo della Commissione, del Parlamento Ue e della Bce. Notate qualcosa? Niente? Ve lo dico io. Lagarde è stata ministro di Sarkozy ai tempi dell’Ump. Metsola viene dal Ppe. Ursula era sodale di Merkel nella Cdu. Le donne al potere europeo ce le ha messe il centrodestra, non i progressisti

- una suora ha spento 118 candeline. Vive in sedia a rotelle, non vede più, ha superato il Covid ma beve ancora volentieri un bicchiere di porto. "Prego Dio di chiamarmi a sé, ma forse si è dimenticato”, ha detto. Un mito

- in Ucraina pare ci si avvicina ad un accordo, forse. Putin afferma di non voler invadere e alcune truppe pare stiano tornando alla base. L'Occidente non si fida. Vedremo.

Intanto lo Zar, fa sapere il portavoce Dmitry Peskov, "a volte scherza" e "ci chiede di controllare se hanno pubblicato l'ora esatta in cui comincerà la guerra". Che burlone. Magari alla fine Putin invaderà, ma certo non s'era mai vista una annessione così preannunciata da parte delle intelligence nemiche

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