Cronache

Il governo ruba il futuro ai figli

Il 30% delle scuole paritarie è a rischio chiusura, 300mila sono gli allievi che busseranno alla scuola statale che già rischia il collasso, 2.4 mld di euro costerà in tasse questo disastro

Il governo ruba il futuro ai figli

La maggioranza giallo-rossa dichiara: «Non lasceremo indietro nessuno»; la Ministra Azzolina aggiunge: «nel rispetto della libertà di scelta educativa delle famiglie, per supportare in modo concreto tutte le scuole del sistema nazionale di istruzione»; le forze che non sono al governo garantiscono una opposizione responsabile; i cittadini invocano una “coerenza responsabile”: le bozze del decreto liquidità, ora chiamato (suona come una beffa) “Rilancio” sono l’ennesimo schiaffo inferto agli studenti più deboli perché svantaggiati economicamente (oggi un milione e seicentomila quelli non raggiunti dalla Dad) e più fragili (300mila gli allievi disabili isolati con la Dad), e ai cittadini che cosi sono sempre più disperati.

Facciamo nuovamente il punto, nonostante le numerose dichiarazioni argomentate in modo pubblico da parte di tutte le componenti del Governo (Pd-Iv-M5Stelle), dell’Opposizione (FI-FDI-LEGA-UDC), che pareva avessero ben compreso l’allarme.

La situazione è chiara e l’allarme è stato lanciato: il 30% delle scuole paritarie è a rischio chiusura, 300mila sono gli allievi che busseranno alla scuola statale che già rischia il collasso, 2.4 mld di euro costerà in tasse questo disastro, con l’aggiunta dei 3mld di euro chiesti da Fioramonti per ripartire a settembre con le scuole statali…

L’unico scenario che ci siamo prefigurati era un gesto di “coerenza responsabile”.

Nelle 439 pagine del dispositivo, composto da 258 articoli, le scuole paritarie (non essendo assolutamente interessate dal covid-19 perché vivono su Marte; sono uscite indenni al capitolo sanificazione perché hanno gli anticorpi; la dad piove loro dal Cielo già pronta; la povertà non le tocca perché sono finanziate dall’Emiro del Barhein…) sono citate solo per il finanziamento di 80 milioni di euro che serviranno a coprire il mancato versamento delle rette da parte delle famiglie, per questi mesi di sospensione della didattica in presenza. Il contributo sarà ripartito alle scuole materne sulla base del numero di bambini iscritti.

Ma quel che è peggio non è tanto che non sono citate le scuole paritarie, ma che sono dimenticati i 900 mila allievi con le 900 Mila famiglie e i 180 Mila dipendenti del comparto. Per il Governo queste persone contano meno di zero… sono ignorate, non esistono, non pagano le tasse, non votano, possono morire.

Per mera opportunità, tipica di chi se ne lava le mani alla Ponzio Pilato maniera, il Governo fa cadere dal tavolo qualche briciola per il comparto 0-6 anni (che non salva … gli dà solo un po' di ossigeno per prolungare l’agonia), poiché è evidente che queste stesse famiglie, a settembre, non potranno permettersi la retta, come è stato ampiamente dimostrato. Difatti gli allievi della scuola dell’infanzia paritaria (8.957 sedi) sono 524.031. il Decreto “Rilancio” li liquida con 152.00 euro. Il costo medio dello studente cosi come dichiarato dal Miur (per ora tralasciamo tutti gli altri studi che dimostrano costi effettivi ben superiori, ma non è il momento di complicare le cose: la situazione è già tragica di per sè) per l’ allievo della Scuola dell’Infanzia è di euro 5.271.48. Per ogni bambino della Scuola dell’Infanzia Paritaria lo Stato destina (del fondo di 512 mln) euro 841,00 annui, a cui per l’emergenza covid-19 si aggiungono euro 152,00, per un totale di euro 993.00. Evidentemente lo Stato crede che queste famiglie, con la sussidiarietà al contrario che gli ha pagato il pizzo della libertà, possano a settembre 2020 continuare a farlo scegliendo questo comparto paritario e pagando la differenza di euro 4.278,00.

Qui la maggioranza governativa ha intenzione di intervenire solo per farsi pubblicità, e non certo per un principio di giustizia che rende la Famiglia libera di scegliere. Dove resterebbero mezzo milione di bambini della fascia 3-6 anni? A casa, con un costo sociale ed economico enorme. Dati che il Miur conosce bene, poiché li pubblica ogni anno. Le famiglie ricche pagheranno la baby sitter, quelle povere no. Lo Stato, da anni in campo (a parole o nei fatti?...) per la tutela della donna e delle pari opportunità, ha l’obbligo di sapere bene quale sia l’allarme che si apre per le donne più povere che vivono in situazioni di degrado in alcune terre d’Italia, delle periferie e del cento sud. Numeri ben maggiori se inseriamo quelli della fascia 0-3 anni. Allo Stato conviene far finta di salvare la fascia 3-6 anni delle Paritarie. Ma non si salverà agli occhi della Famiglia.

Per i restanti ordini di scuola, nulla è previsto per gli allievi delle scuole pubbliche paritarie. Non vengono neppure citati i 167.667 allievi delle 1.385 scuole primarie paritarie, i 65.406 allievi delle 622 scuole secondarie di I grado paritarie, i 109.704 della secondaria di II grado della scuola paritaria (1.600 sedi), a rischio chiusura, se la bozza della notte scorsa non viene immediatamente modificata.

Dopo queste bozze, il 30% delle scuole paritarie altamente indebitate per anni di rette sottodimensionate per non tagliare in due la società, ora si trovano di fronte ad un aut aut:

chiudere e dichiarare bancarotta a giugno e invitare i 300mila allievi ad andare nella scuola statale. E dire ai cittadini che questo atto irresponsabile del governo costerà loro 2.4mld di euro insieme ai 3mld di euro che Fioramonti ha giustamente chiesto per ripartire con la scuola statale. Cioè, un Governo che deve investire 55mld di euro per rilanciare la Nazione continua non solo a non curarla e a non rilanciarla, ma ad affossarla. E sinceramente il nome di questi decreti sembrano una doppia beffa. Il Governo oggi ha la possibilità di investire 55mld di euro per dare una possibilità al paese e che fa? Li spreca condannando i cittadini a pagare, solo per il comparto scuola, 2.4mld di euro (incrementabili di anno in anno) + 3mld di euro a settembre 2020. Folle.

Riaprire a Settembre ma a questo punto con delle rette pari almeno ai costi medi studenti, l’unica cifra che consente di riaprire in emergenza pagando i docenti, le utenze e tutti i costi. D’altronde il Miur e il Governo sanno molto bene che il costo medio è considerato costo simbolico come da proprie dichiarazioni. La differenza del costo effettivo sarà a carico della scuola, considerato che la messa in sicurezza, come la dad, resta a carico della scuola paritaria. Questo comporterà che a settembre, forse, con la somma di 3mld di euro di Fioramonti la scuola statale possa ripartire accogliendo tutti i poveri che non potranno più andare nella scuola paritaria; questa, a sua volta, per non bloccare il Paese (senza queste 12 mila sedi scolastiche il Paese non riparte) dovrà tradire le ragioni di fondazione e restare con una retta per ricchi. In sintesi, il Governo tradisce la famiglia, perde un patrimonio culturale enorme e, peggio, condanna il Paese ad un sistema razzista. D’altronde, come si legge oggi sulla stampa, il movimento 5 Stelle che avversa una soluzione a costo zero ha già una soluzione alternativa … se ci si iscrive alla piattaforma Rousseau si può accedere ai bandi di finanziamento per la scuola … a questo punto il tesseramento potrebbe aiutare il comparto come nei migliori sistemi dittatoriali di destra e di sinistra. Dopo aver perso i consensi, bisogna ben darsi da fare a trovarli con soluzioni ingegnose.

Calco la mano, ma neanche troppo, perché desidero che il lettore si renda conto dell’assurdità. Non c’è ragione che tenga, né intelligenza, per una politica di questo tipo che rappresenta un aiuto al ricco e al sistema iniquo e uno schiaffo al povero.

Un governo che preferisce tenere in ostaggio 8 milioni di studenti e le loro famiglie, negare loro un futuro, immobilizzare l’Italia, facendo pagare un prezzo di 2.4mld+3mld di tasse ai cittadini e condannando il Paese alla paralisi, non riesco a giustificarlo più, nè tanto meno a comprenderlo.

Il riscatto di questo comparto - 8 Milioni di studenti - gli sarebbe costato 1mld di euro: varranno pure questo? Eppure ne spende 4 volte di più per non liberarli e ucciderne i sogni.

Nello studio, pubblicato dall’Istituto Bruno Leoni (la sua laicità – semmai servisse ancora - cosi invocata quale garanzia di scientificità è nota ai più) - “Diritto all'istruzione: ripartire dalle scuole paritarie. Le scuole paritarie possono fornire, con i loro spazi e le loro risorse, un forte aiuto e supporto in ottica sussidiaria” (link per scaricare il testo gratuitamente) – abbiamo voluto fornire alla classe politica un focus esclusivo, ricco di dati e statistiche che giustificano ampiamente le richieste avanzate al Governo dal mondo della famiglia e della scuola paritaria, ossia: a) la detrazione delle rette pagate in tempi di covid-19, b) l’istituzione di due fondi straordinari, uno per il comparto 0-6 anni, l’altro per consentire ai Gestori di scuole paritarie di poter scontare la retta da chiedere alle famiglie, garantendo però la sostenibilità economica delle opere.

Se le bozze del decreto “Rilancio” non verranno riviste sarà molto costoso il prezzo che verrà pagato dai cittadini più fragili destinati ad un sistema scolastico iniquo che non farà altro che alimentare le disparità, la discriminazione e la malavita.

Lo Stato preferisce perdere la battaglia – costosissima – contro la mafia, la camorra e la ‘ndrangheta, piuttosto che risparmiare, salvando le scuole pubbliche paritarie che, per serietà e determinazione, si pongono come antitesi a questo cancro inarrestabile.

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