Grandi direttori, mediocri polemiche

Se Beatrice Venezi sarà o no all'altezza del compito lo diranno i fatti, non certo in modo preventivo orchestrali e melomani di sinistra, spalleggiati dagli intellettuali e dai giornali di riferimento

Grandi direttori, mediocri polemiche
00:00 00:00

Donna, giovane, bella, brava e di destra è in effetti un po' troppo per i sepolcri imbiancati e rancorosi della sinistra. La nomina di Beatrice Venezi a direttore del teatro La Fenice di Venezia sta diventando un caso nazionale, al momento secondo solo al caso Gaza. Tra annunci di scioperi, disdette di abbonamenti e minacce sindacali, la protesta si espande in tutta Italia e non si esclude che una Flotilla di musicisti e intellettuali, ovviamente antifascisti, presto faccia rotta sulla laguna per portare aiuti umanitari ai resistenti asserragliati nel teatro e rompere il blocco politico creato dal centrodestra a difesa della nomina. Siccome non si può dire che la signorina non è adeguata in quanto di destra, sostengono che non sia brava, come se tutti i direttori d'orchestra nominati in passato dalla sinistra fossero una reincarnazione di Toscanini. Io non me ne intendo di musica - sono fermo ai Pooh -, ma ne capisco abbastanza di emarginazione e dileggio di tutto ciò che non è di sinistra (sull'argomento ho scritto pure un libro documentato). Quindi mi limito a dire: se Beatrice Venezi sarà o no all'altezza del compito lo diranno i fatti, non certo in modo preventivo orchestrali e melomani di sinistra, spalleggiati dagli intellettuali e dai giornali di riferimento. Certo, la direttrice dovrà avere la forza di resistere a una protesta che si annuncia dura e lunga. Può farcela, c'è un precedente illuminante. Correva l'anno 1989, un giovane giornalista scapestrato di nome Vittorio Feltri venne nominato a sorpresa direttore del prestigioso settimanale Europeo che si trovava a navigare in cattive acque. La redazione, un covo di comunisti tipo La Fenice, entrò in sciopero: Feltri - sostenevano - non ha i requisiti professionali e politici per un ruolo così importante. Fu lo sciopero più lungo della storia, due mesi filati. Quando Feltri riuscì a mandare in edicola il giornale fu un successo clamoroso: l'Europeo triplicò le vendite e superò il rivale Espresso. E anche Feltri spiccò il volo, diventando il direttore più di successo del suo tempo.

Io non so se nel suo campo la Venezi ha lo stesso talento di quello di Feltri nel giornalismo, so che chi la contesta in modo preventivo ha la stessa modestia e stupidità dei colleghi che contestarono Feltri. Altrimenti direttori sarebbero loro.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica