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Ecco le tre mosse per smontare tutte le accuse contro Salvini

L'avvocato di Matteo Salvini, Giulia Bongiorno, spiega passo dopo passo come hanno risposto alle accuse: "Siamo moderatamente soddisfatti. Valuteremo se fare dichiarazioni spontanee"

Ecco le tre mosse per smontare tutte le accuse contro Salvini

Tre mosse per smontare l'accusa: così si presenta alla stampa l'avvocato di Matteo Salvini, Giulia Bongiorno. Tre punti cruciali che spiegano la strategia difensiva attuata dalla Bongiorno per smontare il caso Gregoretti.

Il punto numero uno è sull'accusa di omessa indicazione sul punto di approdo. "Abbiamo ribadito che non esiste un obbligo di sbarco immediato - spiega la Bongiorno in conferenza stampa al termine dell'udienza preliminare a Catania -. Esiste una flessibilità che è parte degli accordi tra gli stati membri. Abbiamo sottolineato che la procedura che è stata utilizzata nel caso della Gregoretti non era una iniziativa estemporanea di Salvini che era improvvisamente impazzito: la scelta di attendere prima di fare sbarcare i migranti, si inseriva in una procedura prevista anche nel contratto di governo e dal Consiglio del 18 giugno 2018. Una procedura che prevede un tempo di due settimane, ben più lungo dunque di quello utilizzato da Salvini".

Secondo la procedura - e qui arriviamo al secondo punto cruciale indicato dalla stessa Bongiorno - prevedeva prima la redistribuzione dei migranti e solo in seguito lo sbarco. Esiste quindi, secondo la difesa, una sequenza che Salvini avrebbe rispettato in pieno. "Abbiamo documentato che c'è un errore di traduzione dall'inglese: il termine che loro indicano come immediatezza è invece 'until', che tutto è tranne immediatezza - spiega l'avvocato Bongiorno -. La normativa europea parla di flessibilità e ragionevolezza, non esiste obbligo di sbarco immediato. Abbiamo anche sottolineato che la scelta di far attendere prima di sbarcare i migranti si inseriva in un ambito previsto nel contratto di governo e dalle norme Ue. La procedura prevedeva prima la ridistribuzione e poi lo sbarco. Salvini attendeva che fosse rispettata la procedura già prevista dal Consiglio d'Europa, e che sussiste tuttora".

Infine, il terzo e ultimo punto è stato quello di chiamare a deporre il ministro dell'interno Luciana Lamorgese, che adesso dovrà chiarire se la procedura seguita da Matteo Salvini per la Gregoretti avviene tuttora o è stato un unicum di Salvini. Il giudice ha ritenuto di convocare anche il presidente del Consiglio Conte, Di Maio, Toninelli e altri come persone informate sui fatti. "Voglio chiarire che la nostra richiesta era stata solo per il ministro Lamorgese". Il gup Nunzio Sarpietro, dopo circa due ore di camera di consiglio, decide per ulteriori "approfondimenti" e ha convocato altre due udienze: una il 20 novembre per ascoltare il premier Giuseppe Conte e gli ex ministri Danilo Toninelli ed Elisabetta Trenta. L'altra il 4 dicembre quando sarà la volta del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, e, accogliendo la richiesta della difesa di Matteo Salvini anche del capo del Viminale, Luciana Lamorgese.

Sempre che nel frattempo non cada qualche altra lastra di marmo dal tribunale catanese.

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