Il caso dei diritti inespressi dei pensionati continua a far discutere. E così Caf e associazioni che rappresentano i diritti di chi è in pensione cominciano far sentire la propria voce per mettere in guardia chi riceve un assegno che potrebbe avere sull'importo anche 300 eruo in meno. Nazario Mazzotti dello Spi Cgil di Pordenone, ha precisato:”Per i pensionati i diritti inespressi, che vengono riconosciuti solo a fronte di una specifica richiesta, riguardano le maggiorazioni sociali e i relativi incrementi che scattano con l’età e con determinati requisiti di reddito”. Ancora più duro il comento di Fatuzzo del partito dei pensionati: ”Non sono diritti inespressi ma diritti negati”. Per Fatuzzo:”In tantissimi casi, i pensionati interessati sono anziani, con poca o nessuna dimestichezza con i moderni strumenti tecnologici, in tanti casi vivono soli, insomma si penalizza, nei fatti, chi già è penalizzato”. Per il Partito pensionati:”Serve un “Vademecum” dei diritti e nulla più deve essere “a domanda” del pensionato. Tutto quello a cui il pensionato ha diritto, deve essere attribuito , direttamente”.
Infine come riporta knews.it, il segretario regionale dello Spi-Cgil del Friuli Venezia Giulia, Ezio Medeot, accende il faro su un altro problema: "Da circa tre anni l’Inps non invia più a casa il modulo ObisM con cui, in precedenza, informava il pensionato circa importi e modalità di pagamento dell’assegno, nè invia il Cud, la dichiarazione dei redditi, quindi è venuto meno uno strumento informativo che consentiva alle persone di capire, al di là dell’importo accreditato mensilmente, come fosse composto l’assegno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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