L'assurda razionalità dell'esistenza di Dio

Mentre si fa un governo dell'assurdo tornano alla mente le parole credo quia absurdum di Tertulliano, apologeta cristiano che non è considerato padre della chiesa, forse per troppo acuta intelligenza

Tertulliano, da Wikipedia
Tertulliano, da Wikipedia

Dio esiste? Mentre si fa un governo dell'assurdo tornano alla mente le parole credo quia absurdum di Tertulliano, apologeta cristiano che non è considerato padre della chiesa, forse per troppo acuta intelligenza. Infatti Dio non si può intelligere e non si può dimostrare. Si sente e, per chi lo sente, c'è. Una certezza, invece, è l'esistenza della Chiesa, nella quale non si può non credere. È (oltre che dalle vestigia della grandiosa eredità artistica, letteraria, architettonica, musicale) costituita ancora oggi da uomini straordinari e visionari, e spesso anche, nonostante la loro fede nell'assurdo, razionali. Ho avuto il privilegio di conoscere molti valorosi sacerdoti, e anche la parte generalmente più sofisticata di loro, che è rappresentata dai vescovi. E ogni volta stupisco, prima che della loro umanità, della loro dottrina, e spesso anche capacità politica.

Ne ho avuto la conferma incontrando il vescovo di Civita Castellana Romano Rossi, un uomo dotto e saggio che guida non solo la Chiesa intesa come ecclesia, la comunità dei fedeli, ma anche il vivere civile. A lui, attraverso un accordo con la Regione Lazio, si deve il recupero del meraviglioso Palazzo Doebbing, sede vescovile di Sutri, che sarà, tra mostre e opere del territorio diocesano, il più bel museo della Tuscia.

Grande lettore di teologia e di varia umanità, immerso in una biblioteca sconfinata, monsignor Rossi «con dottrina e con volere insieme, / con l'ufficio apostolico si mosse/ quasi torrente che alta vena preme», come dice Dante di San Domenico, con parole che anche a lui convengono.

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