L'estate ai tempi del virus: "Al mare in mascherina ma niente viaggi"

Come sarà l'estate 2020? Gli esperti profilano una lento ripristino della normalità: "Si potrà andare al mare ma niente mete esotiche o stadi aperti"

L'estate ai tempi del virus: "Al mare in mascherina ma niente viaggi"

Che estate sarà quella ai tempi del coronavirus? Si potrà andare al mare? E, ancora, sarà possibile fare dei viaggi? Questi, in estrema sintesi, sono i dubbi che attanagliano migliaia di italiani in previsione della bella stagione. Dopo una lunga e "sofferta" quarantena, c'è chi sogna ad occhi aperti un ritorno alla normalità programmando timidamente un risanante weekend in spiaggia o una gita fuori porta in una delle splendide località balneari del nostro Belpaese. Ma se abbandonarsi a voli pindarici è lecito, non bisogna dimenticare che il ritorno alla routine sarà graduale e, per certi versi, anche flemmatico.

Difficile, se non addirittura impossibile, fare previsioni certe o rasserenanti. Fatto sta che, al di là di ogni possibile scenario, la parola d'ordine resta una ed una soltanto: cautela. In questi giorni, fior fior di luminari stanno monitorando la curva epidemiologica al fine di trovare il bannolo della matassa di una situazione che appare quanto mai intricata e astrusa. Pertanto, una predizione certa ed inequivocabile sarebbe, al momento, un azzardo improprio che rischierebbe di ingenerare soltanto maggiore confusione tra la popolazione di quanta non ve ne sia già. Al momento, l'unica consapevolezza resta quella della cosiddetta "fase 2", ovvero, il periodo che seguirà la fine della quaratena in cui bisognerà imparare a convivere con il virus matenendo il distanziamento sociale e ricorrendo all'utilizzo di dispositivi di protezione individuale. Ci aspetta dunque, un'estate in bikini e mascherina? La comunità scentifica sembra piuttosto divisa sull'argomento sebbene, l'invito all'unisono degli esperti, resta quello di una condotta prudenziale e di massima allerta.

"Dipenderà molto dai comportamenti della popolazione, - afferma Giovanni Di Perri, primario dell'ospedale Amedeo Savoia di Torino, alle pagine di La Repubblica -perché prima o poi bisognerà ripartire, ma senza una vera maturazione della popolazione non ne usciremo. Però mettiamoci il cuore in pace: dimentichiamo un'estate con concerti e stadi aperti. Tendo a pensare che al punto 0 arriveremo solo con un vaccino". E, a proposito della dibattutissima questione delle mascherine, aggiunge: "Il professore Lopaco, che è stato reclutato per seguire l'emergenza in Puglia, me lo diceva pochi giorni fa: si prenderà il sole con il segno della mascherina. Scherzi a parte, la differenza si misurerà quando si sarà in grado di proteggere la famiglia e il grado di fiducia nei confronti degli altri resterà pari a zero".

Un approccio più ottimista è, invece, quello del professor Massimo Clementi, professore ordinario dell'ospedale universitario San Raffaele di Milano che pronostica dei tempi relativamente più brevi per il ritorno alla normalità. "Questa estate, si potrà andare al mare con la mascherina. - dichiara alle colonne de La Stampa - Avremo alle spalle un'esperienza importante ma sarà visibile grazie al calo consistente dei contagi. Si potrà parlare, però, di normalità a settembre. Torneremo a vivere come prima. Ci aiuteranno le misure prese, il caldo che influisce come per tutti i coronavirus e l'indebolimento del virus nel tempo. Non è mutato. Si spera che lo faccia e si attenui".

In linea con il professor Clementi anche il virologo Massimo Galli, direttore del reparto di malattie infettive all'ospedale Sacco di Milano, che fissa un termine di uscita dall'emergenza ma, al tempo stesso, rilancia l'allarme sulla possibile riemersione del Covid-19 a partire dal prossimo autunno. Ma la bella stagione, tutto sommato, appare "salva" anche se non fa alcun riferimento esplicito ad un ritorno in spiaggia: "Mi auguro che ci si possa liberare del virus entro l'estate. Qualche bun segnale lo si intravede a partire dalla pressione sui pronto soccorso che per me è decisiva. - dichiara al Fatto Quotidiano - Il rischio di un'ondata di ritorno è quanto mai concreto, nulla esclude che il virus continui a serpeggiare tra la popolazione".

Un'estate senza viaggi, in cui bisognerà depennare le mete esotiche dal proprio blocchetto di appunti, è quella prevista da Alessandro Vespignani, esperto di sistemi complessi e direttore del Network Science Institute della Northeneastern University di Boston. "La fase 2 continuerà ancora a lungo. - dice - Non possiamo immaginare una guerra vinta perché avrem altre battaglie, né si può pensare di tornare alla normalità per luglio o agosto e servirà un'enorme cautela nei viaggi internazionali". In sostanza, ci troviamo davanti ad un passaggio "che durerà ancora per i prossimi 6-8 mesi".

In attesa di capire come evolverà la situazione, gli esperti del settore turistico prevedono un ritorno al turismo del dopoguerra, quello degli anni Cinquanta, con escursioni nelle valli nostrane e brevi gite fuori porta in campagna. Un duro colpo per i proprietari delle stazioni balneari costretti a fare i conti con una stagione già molto compromessa dalla presenza del virus. Volendo pronosticare uno scenario intermedio, né tragicamente catastrofico né eccessivamente ottimista, è possibile che gli stabilmenti saranno obbligati all'adempimento di misure straordinarie come la disinfezione quotidiana dei locali, il distanziamento tra gli ombrelloni, l'uso di mascherine per dipendenti e il divieto di organizzare eventi che facilitino assembramenti (serate a tema, balli di gruppo, concerti ettecetera). Ma, al momento, si tratta solo di ipotesi.

In Sicilia, dove la stagione turistica comincia già a ridosso della Pasqua, il Governatore Musumeci ha rimandato la riapertura dei lidi (prevista per il primo maggio) in data da destinarsi. La decisione rientra tra le iniziative di contenimento del contagio adottate dall'assessorato alla Salute. Sono stati sospesi, al momento, anche tutti i lavori di campionatura delle acque mentre i gestori degli stabilimenti balneari saranno esonerati dal pagamento dei canoni delle concessioni demaniali marittime. Anche il Litorale di Latina, nel Lazio, sembrerebbe avviarsi per la medesima soluzione.

A Sabaudia, meta gettonatissima per le vacanze, il sindaco Giada Gervasi ha disposto la chiusura del lungomare fin sotto al promontorio del Circeo per la prossima settimana riservandosi la possibilità di estendere le misure per un periodo più lungo.

Dunque un'estate decisamente anomala quella che ci attende, ma nulla per cui valga la pena gridare al pandemonio.

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