Mafia, ergastolo a D'Amato: fornì tritolo per stragi '93

Oggi i 21 anni dalla strage di Capaci. Napolitano: "Falcone e Borsellino autentici eroi"

Cosimo D'Amato
Cosimo D'Amato

A 21 anni dalla strage di Capaci in cui persero la vita Giovanni Falcone, sua moglie e gli uomini della scorta e a quasi 20 dall'attentato dei Georgofili a Firenze, è stato condannato all'ergastolo il pescatore siciliano Cosimo D’Amato. L'uomo ha fornito il tritolo usato negli atti terroristici a opera della mafia del '93 a Roma, Milano e Firenze (tra cui proprio quella vicina alla Galleria degli Uffizi, avvenuta il 27 maggio 1993, che uccise cinque persone). Ad accusarlo è stato il pentito Gaspare Spatuzza, le cui rivelazioni hanno portato ad un processo con rito abbreviato per D'Amato.

Intanto a Palermo si celebrano i 21 anni dalla strage di Capaci. Due "navi della legalità", cariche di studenti da tutta Italia, sono arrivate nel capoluogo siciliano per manifestare due decenni di lotta alla mafia. "Oggi è una giornata importante e non scordate mai questa data", ha detto il ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, ai ragazzi. "Anche il vostro futuro camminerà sulle vostre gambe".

"L’Italia fu ferocemente colpita nelle persone di suoi servitori eccezionali, di grandi magistrati, di autentici eroi che sacrificarono la loro vita a difesa della legalità e della democrazia. La battaglia e l’esempio di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino diedero i loro frutti", sottolinea poi Giorgio Napolitano in un messaggio inviato a Maria Falcone, sorella del magistrato.

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