Manuel Bortuzzo: "Vivo per 12 millimetri. Presto tornerò a camminare"

Manuel Bortuzzo si racconta in una intervista a Che Tempo Che Fa: "Sono vivo per 12 millimetri. La lesione al midollo non era completa, camminerò presto"

Manuel Bortuzzo: "Vivo per 12 millimetri. Presto tornerò a camminare"

"Sono vivo per 12 millimetri perché se il proiettile avesse preso l'aorta addominale, mi sarebbero rimasti solo 90 secondi di vita". Sono le parole di Manuel Bortuzzo, ex promessa del nuoto che in una emozionante intervista nel salotto di Fabio Fazio ha raccontato della tragica circostanza che lo ha costretto alla sedia a rotelle.

Era il 2 febbraio del 2019 quando il talento triestino, in lizza per le Olimpiadi, per uno scambio di persona, fu colpito alla schiena da un proiettile riportando una lesione midollare completa. La sparatoria, di cui fui vittima accidentale, avvenne in quartiere alla periferia di Roma, per mano di Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, due ragazzi di Acilia condannati a 16 anni di reclusione con l'accusa di duplice tentato omicidio aggravato.

Da quel quel giorno sono trascorsi 9 mesi e, con non poca fatica, Manuel è riuscito a voltare pagina, a trovare nuova linfa vitale. E lo ha fatto grazie all'affetto dei genitori, al supporto della fidanzata Martina e ad una tenacia che solo chi è sopravvissuto alla morte possiede. Il lungo percorso di catarsi lo ha raccontato di proprio pugno nel libro autobiografico "Rinascere", edito da Mondadori, in uscita il domani, 5 novembre.

"Per dodici millimetri sono qua, solo dodici che mi hanno separato dalla vita alla morte – racconta Bortuzzo nel corso del programma Che Tempo che Fa –. E direi che, nella sfortuna, posso ritenermi molto fortunato". Manuel ha parlato degli attimi successivi al risveglio dopo l'intervento salva vita all'ospedale San Camillo, dove era stato trasportato in condizioni decisamente critiche. "La prima persona che ho visto al risveglio, è stata mia madre. Quando ho visto il suo volto rassicurante ho realizzato che davvero fosse tutto finito". A solo un mese e mezzo dall'incidente, Manuel è rientrato in vasca: "Avevo paura di non saper più nuotare anche se era passato poco dall'ultima volta che lo avevo fatto - ­ racconta – Dovevo relazionarmi con una condizione completamente diversa da quella precedente. Ho pianto quando ho rivisto la piscina, da tanto è stata forte l'emozione. In quel momento, ho capito che l'acqua era la mia condizione naturale ed ho smesso di avere paura".

Ma è in conclusione dell'intervista che Manuel rivela la notizia più lieta, quella che tutti i suoi fan aspettavano da tempo. "La lesione midollare non era completa - dichiara -.

Si tratta di una notizia pazzesca che ho ricevuto mesi fa ma che ho preferito tenere per me perché quando si ha a che fare con la medicina, bisogna sempre essere cauti. Mi ero dato 10 anni per camminare e, invece, è probabile che accada prima. Mi è rimasto un filamento di midollo. Sono un ragazzo fortunato".

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