Marcello Foa: "Il Prix Italia a Milano? È una scommessa vinta"

Il presidente della Rai ha inaugurato la 73esima edizione del Prix Italia alla Scala puntando sul rilancio del paese: "La cultura è vita, ispirazione e gioia"

Marcello Foa: "Il Prix Italia a Milano? È una scommessa vinta"

"Fare il Prix Italia a Milano, in presenza, era una scommessa. Ma ci abbiamo creduto, siamo stati fortunati evidente, ma è una fortuna che aiuta gli audaci". Così Marcello Foa, presidente della Rai, ha aperto la 73esima edizione del concorso internazionale organizzato da viale Mazzini per programmi di qualità radio, tv e internet.

La cerimonia di apertura si è svolta al Teatro alla Scala di Milano alla presenza di autorità e personalità del mondo politico e televisivo e ha segnato un ritorno alla normalità per il Prix Italia: "La cultura è vita, ispirazione e gioia. E l'Italia è il Paese della cultura per eccellenza. Quando abbiamo deciso di farlo a Milano, in presenza, era una scommessa, era il mese di dicembre e nessuno sapeva come sarebbe stata la situazione oggi".

E invece quella scommessa è stata vinta e oggi il Prix Italia rappresenta un'occasione importante per il rilancio del nostro paese all'estero. Lo ha detto chiaramente il presidente della Rai Foa durante la presentazione dell'evento alla Scala: "Noi abbiamo un ruolo importante anche all'estero. L'eco che questa manifestazione ha all'estero rappresenta un volano straordinario per tutto il sistema Italia. Ecco perché abbiamo creduto moltissimo in questa iniziativa che fa prestigio alla Rai e da prestigio all'Italia".

A margine della cerimonia di inaugurazione il presidente della Rai ha puntato l'attenzione sull'importanza del concorso, che "rappresenta uno spunto, uno stimolo per rilanciare l'Italia". Un rilancio fondamentale per il nostro Paese in questo preciso momento storico. Ripartire dalla cultura, ha spiegato Marcello Foa "è fondamentale, c'è una gran voglia di ripartire, di vivere la cultura". Lo dimostra l'alto numero di adesioni al concorso - oltre 240 partecipanti al premio nelle tre categorie - nonostante l'ultimo anno sia stato dominato dal Covid e dalla pandemia. Il concorso e il ruolo dell'Italia devono invece essere "uno sprono a tutto il paese, è uno dei motori spirituali della nostra esistenza. Noi ci crediamo a fondo e questo Prix Italia lo dimostra ancora una volta", ha concluso il presidente Rai.

L'apertura del Prix Italia, che si concluderà il 18 giugno, ha offerto al presidente Foa anche l'occasione per fare il punto sul potenziamento di viale Mazzini in un'ottica manageriale: "Noi tutti uniti dobbiamo batterci perché la Rai abbia quegli investimenti che sono responsabili per restare competitivi da qui ai prossimi dieci-quindici anni, perché nel

contesto di digitalizzazione crescente". Nessuna lotta interna dunque tra le quattro sedi Rai - Milano, Roma, Torino e Napoli - ma solo l'obiettivo comune di creare un centro produzione unico di livello a costi contenuti.

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