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"Anche l'Abruzzo arancione". Ma l'ordinanza è già un caso: "Deve aspettare"

Il presidente ha firmato l’ordinanza e già da domani in tutto il territorio riapriranno gli esercizi commerciali e da mercoledì le scuole

"Anche l'Abruzzo arancione". Ma l'ordinanza è già un caso: "Deve aspettare"

L'Abruzzo, ultima Regione ad esser rimasta in zona rossa in Italia, diventa un caso. Il governatore Marco Marsilio ha infatti firmato l'ordinanza grazie alla quale da domani, lunedì 7 dicembre, rientrerà in zona arancione, con la riapertura dei negozi da domani e delle scuole medie. Ma la decisione è stata subito stoppata dal governo che frena e addirittura prepara una lettera di diffida: "Deve aspettare mercoledì o sarà responsabile dei contagi", dicono. La replica del presidente di Regione arriva a stretto giro: "L'ordinanza è in vigore da lunedì. Il governo può solo, eventualmente, impugnarla", spiegano fonti a lui vicine.

Marsilio firma l'ordinanza: Abruzzo in zona arancione

Lo scorso 18 novembre Marsilio aveva istituito la zona rossa anticipando l’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza. Oggi si è ripetuta la medesima situazione ma in senso opposto. Il Comitato tecnico scientifico regionale ha preso atto dei dati confortanti che sono giunti in seguito al monitoraggio del fine settimana. Era dallo scorso 23 ottobre che in Abruzzo non si registrava un numero così basso di nuovi casi positivi al coronavirus. Anche i ricoveri sono diminuiti, sia quelli in area medica che quelli nei reparti di terapia intensiva. Dalla metà di novembre a oggi sono invece aumentati i posti letto a disposizione dei pazienti Covid. Gli indicatori principali, Rt, tasso occupazione posti letto in terapia intensiva e area medica, tasso di ospedalizzazione sulla popolazione residente, a questo punto posizionano l’Abruzzo in linea con le medie nazionali e classificando il rischio complessivo come moderato.

L’obiettivo del presidente Marsilio di riportare l’Abruzzo in sicurezza è stato quindi raggiunto in breve tempo e le attività commerciali potranno quindi da domani riaprire per il periodo natalizio ormai alle porte.

Da domani riaprono i negozi. O forse no

Era stato proprio Marsilio ad assumersi la responsabilità di anticipare la decisione del ministero della Salute e applicare alla sua Regione la disciplina più restrittiva. Anche la Cabina di regia nazionale aveva accolto positivamente la decisione presa dal governatore. In una nota si legge che “l'interlocuzione con il ministro, che è stato informato prima dell'adozione del provvedimento, si è svolta sempre all'insegna della reciproca correttezza e leale collaborazione istituzionale, della quale il presidente Marsilio ringrazia il ministro. Tuttavia Marsilio ha ritenuto di doversi assumere la responsabilità di evitare che un'applicazione letterale delle norme vigenti provocasse all'Abruzzo un trattamento sproporzionato e dannoso". Domani pomeriggio alle 15, presso la sede di Palazzo Silone, il presidente illustrerà alla stampa i dettagli dell'iniziativa. Il rientro dell’Abruzzo in zona arancione inizierà domani con la riapertura dei negozi, e verrà completato mercoledì 9 con la riapertura delle scuole, dopo esattamente 21 giorni di disciplina in zona rossa.

Il governo però frena e pensa alla diffida

Niente da fare, l’Abruzzo probabilmente dovrà attendere ancora due giorni prima di poter entrare nella tanto sognata zona arancione. Non da domani quindi, ma da mercoledì 9 dicembre. Secondo quanto riferito da fonti di governo, la regione dovrà aspettare almeno fino a mercoledì prossimo prima del passaggio ufficiale alla fascia arancione. La scadenza dei 21 giorni rispetto al monitoraggio della cabina di regia è infatti prevista per il 9 dicembre e non per domani, lunedì 7 dicembre. Anche in considerazione del fatto che la Regione aveva anticipato l'entrata nell'area Rossa rispetto alla decisione dell'esecutivo.

Secondo quanto apprende l'Ansa da fonti di Governo, si starebbe valutando in queste ore una lettera di diffida indirizzata al governatore dell'Abruzzo, Marco Marsilio, nella quale si chiede al presidente di ritirare l'ordinanza che anticipa di due giorni l'entrata della Regione Abruzzo in zona arancione.

Secondo la lettera di messa in mora, se la richiesta non dovesse venire eseguita, la responsabilità di eventuali nuovi contagi nei luoghi che sarebbero invece dovuti restare chiusi, ricadrebbe sulla Regione Abruzzo, e nella persona del governatore Marsilio.

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