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Martina a Macron: “Italia, governo scellerato, ministri incompetenti”

Nella lettera indirizzata al presidente francese Macron, il candidato alla segreteria del Pd prende le distanze dal governo, insultando l’esecutivo per far sentire il proprio appoggio ai cugini d’oltralpe

Martina a Macron: “Italia, governo scellerato, ministri incompetenti”

Maurizio Martina, candidato alle primarie per il ruolo di nuovo segretario del Partito Democratico, invia una lettera al presidente Emmanuel Macron, il cui contenuto sembra proprio voler confermare le parole pronunciate su Twitter da Giorgia Meloni.

“Gentile Presidente Macron, le scrivo sapendo del sentimento che unisce tantissimi italiani oggi che non si riconoscono negli attacchi ingiustificati e gratuiti dell’attuale governo del nostro paese alla Francia.” Questo l’incipit della missiva con cui il politico di sinistra tenta di guadagnare un po’ di notorietà in più in vista delle prossime consultazioni, scagliandosi contro il governo nazionale, democraticamente eletto dal popolo italiano.

“Un governo scellerato e ministri incompetenti, attacca Martina, come riportato da “AdnKronos”. “Stanno giocando sul destino dei nostri paesi la loro pericolosa campagna elettorale permanente, rinunciando ogni giorno a rappresentare gli interessi collettivi, a vantaggio di polemiche e provocazioni pensate solo per alimentare rancori e divisioni. Fino alle ultime mosse oltralpe di un vicepremier disperato ossessionato dalla ricerca di visibilità. A loro il passato non deve avere insegnato proprio nulla”.

Ed il presente, probabilmente, non è invece nei pensieri del candidato alle primarie Pd, che prosegue con la sviolinata indirizzata al presidente francese. “Sappia, signor Presidente, che il nostro paese non è questo. Italia e Francia sono e saranno paesi fratelli. Italiani e francesi condivideranno sempre lo stesso futuro. Come accade ogni giorno, quando migliaia di nostri connazionali vivono e lavorano fianco a fianco.

Nelle nostre città, nelle nostre imprese, nelle nostre università e scuole”.

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