Tensione dentro e fuori dell'aula bunker del carcere delle Vallette di Torino dove è in corso il maxi processo ai No Tav per gli scontri in Val di Susa dell'estate 2011.
I 53 imputati hanno letto in coro un volantino in aula: "La scelta di spostare il processo in questa aula bunker è in sintonia con l'ondata repressiva sostenuta e legittimata dalla campagna mediatica finalizzata a demonizzare il movimento No Tav".
Il giudice Bosio ha ordinato ai presenti il silenzio in aula, minacciando di allontanare il pubblico. Imputati e presenti lo hanno preceduto lasciando l’udienza e uscendo scandendo il coro "Giù le mani dalla Val Susa".
Fuori dal carcere, alcuni manifestanti, molti dei quali con il volto coperto, si sono staccati da un corteo e hanno raggiunto la recinzione. Poi hanno acceso fumogeni, hanno lanciato qualche oggetto e qualche petardo contro lo schieramento delle forze dell’ordine e hanno eseguito rapide ed estemporanee battiture contro le alte grate con l’obiettivo di farsi sentire dai detenuti.
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