
Il mondo del reale, quello della destra, batte il mondo irreale della sinistra che pensava di fermare la guerra tra Israele e Hamas punendo la prima e perdonando la seconda - con le barchette flottanti, le assemblee studentesche, i cortei "blocca Italia" e i delinquenti antagonisti. Nessuno si aspetta le scuse, nessuno spera che chi ha denunciato Giorgia Meloni e mezzo governo per "complicità in genocidio" si mangi per la vergogna il plico, foglio dopo foglio. Oggi sarebbe facile pretendere di essere risarciti per essere stati insultati pur essendo stati dalla parte giusta della storia (il tempo dimostrerà che lo siamo anche rispetto alla guerra tra Russia e Ucraina). Ma non è questo il punto. Ci sono momenti in cui tenere la barra dritta può fare paura, innescare dubbi, momenti in cui i fatti vanno in rotta di collisione con i principi. Tutto vero, nella guerra in Palestina è certamente successo anche questo, nessuno lo ha mai nascosto. Ma mai come in questa occasione, la destra italiana ha dimostrato di essere matura e attrezzata per governare un grande Paese europeo: non si esce dall'Occidente perché al suo interno c'è un problema anche drammatico per passare armi e bagagli con chi l'Occidente lo disprezza se non addirittura lo vuole morto. Neppure per un secondo Hamas poteva essere nostro interlocutore e così è stato. Alla fine con colpevole ritardo si è arreso lui, non noi.
Restano le macerie di Gaza e quelle politiche e morali di una sinistra che per l'ennesima volta non è stata capace di dire con chiarezza da che parte stava, che ha ammiccato nel caso di Francesca Albanese addirittura premiato a chi non ha fatto mistero di tifare per i terroristi palestinesi e ha ingannato centinaia di migliaia di cittadini in buona fede: dicevano "pace" ma intendevano "guerra" contro il governo italiano, contro Trump e perché no, pure contro Israele. Oggi dicono: Israele si è fermata grazie alla pressione di Landini. Che sarebbe un po' come dire che se a Trump daranno il Nobel sarà perché l'Accademia ha ceduto alle pressioni del sottoscritto.