Coronavirus

"Il piano Covid dovevo farlo io?", bufera sul commissario alla sanità calabrese

Terremoto in Calabria dopo la trasmissione Titolo Quinto: il commissario è stato destituito da Conte dopo aver ammesso di non aver fatto il piano Covid

"Il piano Covid dovevo farlo io?", bufera sul commissario alla sanità calabrese

Sull'istituzione della zona rossa in Calabria da giorni ci sono molte polemiche. La Regione non ritiene adeguate le misure di massima costrizione imposte e si dice ancora in grado di gestire l'emergenza sanitaria. Ieri, però, la trasmissione Titolo Quinto ha smascherato un sistema di incompetenze e di mal funzionamento della macchina sanitaria calabrese che vede a capo non la giunta, ma il generale Saverio Cotticelli, commissario alla Sanità in Calabria. "Avrei dovuto farlo io, già a giugno scorso?", ha dichiarato il commissario ad acta in merito all'elaborazione del piano Covid. Successivamente alla trasmissione, Giuseppe Conte ha dichiarato sui social che intende destituire l'ex carabiniere dal suo ruolo. Intanto emerge una lettera di Jole Santelli, presidente di regione prematuramente scomparsa, con la quale già il 13 settembre si segnalavano "discrasie e difficoltà nel rapporto con l'Ufficio del Commissario alla Sanità".

La domanda che si fanno in tanti, soprattutto i calabresi, in questi giorni è sul perché la loro Regione sia diventata zona rossa, nonostante i contagi tutto sommato contenuti. Il fattore che ha scatenato le misure più severe è l'indice Rt eccessivamente alto, sopra 1.5, che potebbe portare a un incremento rapido dei casi Covid a breve termine se non venissero attuate adeguate misure di restringimento. La sanità della Regione Calabria è stata consegnata da Giuseppe Conte a Saverio Cotticelli con un decreto datato 7 dicembre 2018 con atto dell'allora ministro dell'Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, di concerto con la collega della Salute Giulia Grillo e sentita Erika Stefani, che era ministro per gli Affari regionali per le autonomie. In questo ruolo, in un momento di così stringente emergenza, il commissario avrebbe dovuto lavorare per predisporre un piano emergenziale capace di contrastare l'emergenza Covid ma ora la Calabria si ritrova completamente impreparata. Il motivo? La scarsa conoscenza del suo ruolo da parte di Saverio Cotticelli.

"Era compito della Regione Calabria, tanto che ho anche chiesto al Ministero della Salute di risolvere il quesito su chi avesse il titolo per farlo", ha detto con una certa sicumeria Saverio Cotticelli ai microfoni di Titolo Quinto, il programma di Rai3 condotto da Francesca Romana Elisei e Roberto Vicaretti. Una risposta, però, smentita con i fatti dall'inviato della trasmissione, che ha inchiodato alle sue responsabilità riguardo le competenze. "Avrei dovuto farlo io, già a giugno scorso?", ha esclamato con stupore l'ex generale dei carabinieri colto da evidente panico e imbarazzo. Ma gli sono bastati pochi secondi prima di prendere atto della situazione e capire: "Domani mattina mi cacceranno per questo".

L'impreparazione del commissario è emersa in tutta la sua gravità durante l'intervista, anche quando lo stesso ha dichiarato di non essere a conoscenza del numero di terapie intensive della regione. Ha addirittura tentato di coinvolgere l'usciere, chiedendo a lui quanti fossero, mentre la sua vice lo rimprendeva, il tutto sotto le telecamere: "La prossima volta studia, presentati preparato, comu te l’aggia a dì". Un'intervista considerata imbarazzante da più parti, che da stamattina ha scatenato la bufera mediatica. "Signor presidente si è dimenticato di scrivere un particolare importante. Il commissario Cotticelli l'ha nominato lei e i suoi ministri del M5S. Ha talmente controllo delle sue nomine che ha scoperto dell'incapacità del commissario dalla tv. La Calabria non merita questo", ha dichiarato Roberto Occhiuto, vice capogruppo vicario di Forza Italia alla Camera dei deputati, rivolgendosi a Giuseppe Conte.

Duri anche gli interventi dei due maggiori leader politici dell'opposizione. "Sul commissario governativo alla Sanità della Calabria Cotticelli sta andando in scena uno spettacolo indecoroso e un ignobile scaricabarile. Oggi il presidente del Consiglio Conte si scandalizza per una nomina che lui stesso ha fatto nel dicembre 2018, insieme all'allora ministro M5S della Salute Grillo, e che ha confermato solo pochi giorni fa. Il M5S, partito della Grillo, prende le distanze, ringrazia Conte e dice che servono 'persone all'altezza' per gestire l'emergenza Covid", ha scritto Giorgia Meloni. Sulla stessa linea anche Matteo Salvini: "La scandalosa inadeguatezza del commissario Cotticelli dimostra la scandalosa inadeguatezza di tutto il governo, che l'aveva appena confermato alla guida della Sanità calabrese. I cittadini non meritano uomini come Arcuri e Cotticelli, ora sia la Calabria a riprendersi in mano la sua dignità e la sua Sanità". Anche il presidente facente funzione della Regione Calabria, Nino Spirlì, è intervenuto sulla vicenda: "La vergognosa ammissione di responsabilità del commissario di governo Cotticelli: per i calabresi non ha un piano di emergenza Covid. E lo hanno pure riconfermato col decreto Calabria due giorni fa. Il ministro Speranza si deve dimettere subito".

Nella tarda mattinata è arrivato anche l'intervento di Giuseppe Conte: "Il commissario per la sanità in Calabria Saverio Cotticelli va sostituito con effetto immediato. Anche se il processo di nomina del nuovo commissario prevede un percorso molto articolato, voglio firmare il decreto già nelle prossime ore: i calabresi meritano subito un nuovo commissario pienamente capace di affrontare la complessa e impegnativa sfida della sanità".

Nel frattempo, fonti Mef riferiscono che Saverio Cotticelli, sta presentando ai ministri Gualtieri e Speranza le proprie dimissioni.

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