Cronache

"Poi fanno pipì nei cespugli?": lo chef Vissani e il paradosso delle riaperture a metà

Le disposizioni sulle riaperture di ristoranti e bar solo all'aperto non convincono e lo chef Vissani è polemico: "Si sono dimenticati di un po' di cose pratiche"

"Poi fanno pipì nei cespugli?": lo chef Vissani e il paradosso delle riaperture a metà

"Non si può mangiare all'interno ma fuori è ancora freddo e se devono fare la pipì i clienti devo mandarli dietro al cespuglio, dato che dentro al ristorante non possono entrare?". Le parole di Gianfranco Vissani sono forti, ma sono la sintesi di una logica, quella delle riaperture di bar e ristoranti con consumazione al tavolo solo all'aperto, che i gestori dei locali non riescono proprio a comprendere.

Oggi le saracinesche di ristoranti, bar e locali si sono ufficialmente rialzate nella maggior parte del paese e, come da nuove disposizioni, si potrà consumare un pranzo, un aperitivo oppure una cena fuori, letteralmente. Pasti e consumazioni al tavolo, infatti, sono consentiti solo ed esclusivamente all'aperto, nei locali che dispongono di tavolini e spazi esterni. Impossibile consumare bevande e cibo comodamente seduti all'interno di un locale.

Sulle nuove disposizioni sulle riaperture, in vigore fino al 31 luglio, c'era già stato un ampio dibattito, al quale erano seguite le proteste in piazza di ristoratori e imprenditori. Ma oggi, che i clienti sono tornati ad una parvenza di normalità, i gestori tornano a criticare le decisioni prese dal governo, che dimostrano mancanza di logica. Tutti sono felici di poter riaprire, ma non alle condizioni attuali giudicate insoddisfacenti. E lo chef Gianfranco Vissani è il primo a chiarire il perché.

"Si sono dimenticati di un po' di cose pratiche - ha sottolineato lo chef Vissani parlando all'Adnkronos - Non si capisce la logica del perché, ad esempio, fuori dai bar si può stare solo in quattro a bere il caffè? E visto che possono mangiare solo fuori, se devono fare la pipì i clienti devo mandarli dietro al cespuglio, dato che dentro al ristorante non possono entrare?". Parole di rabbia e frustrazione che Vissani aveva già ribadito pochi giorni fa alla vigilia delle riaperture: "Questa decisione di riaprire solo all'aperto non ha alcun senso, specialmente per chi non ha ristoranti nelle grandi città come Roma e Milano - aveva dichiarato Vissani sempre all'Adnkronos - ma, come me, in uno dei tanti piccoli comuni italiani, già penalizzati dalle limitazioni agli spostamenti. La decisione di poter mangiare, a partire da giugno, all'interno dei ristoranti ma solamente fino alle 18, cosa significa? Quindi, in pratica, soltanto a pranzo. Ma come, il calvario del Covid arriva esclusivamente a cena?".

Gianfranco Vissani, rivolgendosi al premier Draghi, lo ha elogiato per la risposta al turco Erdogan, ma poi ha chiarito: "Bisognerebbe essere più pratici e dare regole precise nella ricezione. Da parte mia non so bene cosa fare e per ora preferisco aspettare e osservare prima di riaprire.

Non voglio fare il clandestino, ma lavorare in sicurezza, sia per i miei dipendenti che per la clientela".

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