Caso Saman, ora spunta un super teste sotto protezione

Si tratta di un minore che per adesso non risulta indagato, un passaggio che però potrebbe scattare formalmente nel momento in cui ci fosse la volontà di raccogliere la sua testimonianza

Caso Saman, ora spunta un super teste sotto protezione

Continuano le ricerche di Saman Abbas, la 18enne di origini pakistane residente a Novellara, in provincia di Reggio Emilia, di cui non si hanno più notizie da giorni. In base a quanto ricostruito dai carabinieri, l'ultimo avvistamento della giovane risale al 30 aprile, in un video registrato da una videocamera di sorveglianza, in cui si vede la ragazza spostarsi con i genitori. Le immagini risalgono al giorno seguente quelle registrate in un altro video in cui compaiono tre uomini (due dei quali sono i cugini). Al momento, le persone iscritte nel registro degli indagati sono cinque: uno zio, due cugini e i genitori, partiti per il Pakistan da Malpensa il primo maggio senza la figlia. Uno dei cugini della ragazza è stato fermato nei giorni scorsi a Nimes, in Francia: per lui è stata emessa un'ordinanza di custodia cautelare in carcere perché ritenuto coinvolto nell'omicidio.

Nelle ultime ore sono proseguite le attività di ricerca della giovane: oggi le indagini si svolgeranno con la ricognizione delle serre e attraverso il carotaggio puntiforme di un'area, per agevolare il lavoro dei cani molecolari. La ragazza, a novembre 2020, dopo aver chiesto aiuto agli assistenti sociali, era stata allontanata dalla casa familiare dopo essersi opposta a un matrimonio combinato. Intanto, come riporta la Nazione, è spuntato anche un teste, supportato da uno psicologo in un luogo protetto. Si tratta di un minore che per adesso non risulta indagato, un passaggio che però potrebbe scattare formalmente nel momento in cui ci fosse la volontà di raccogliere la sua testimonianza. Questo, quasi sicuramente, accadrà nei prossimi giorni, quando sarà fissato un incidente probatorio.

La storia di Saman è davvero particolare, l’anno scorso era scappata di casa per le continue insofferenze verso le tradizioni familiari e culturali del suo Paese d’origine. La 18enne era passata dal velo ai jeans e non frequentava neppure la moschea. Nessuna l’ha vista, però, negli ultimi tempi, la donna non è più tracciabile. Dopo la fuga erano entrati in campo i servizi sociali. Poi la denuncia del matrimonio combinato, i protocolli, il tribunale, la comunità protetta nel Bolognese. Fino alla decisione di tornare a casa, era aprile. Anche il sindaco di Novellara, Elena Carletti, non sa dare spiegazioni per questa misteriosa sparizione. “Abbiamo passato queste settimane a ricostruire la storia di Saman, La cosa più preoccupante è che è riemersa solo nel momento dell'emergenza. Questo dimostra che se una persona esce dal contesto sociale, dalla scuola o dalla frequentazione di un corso d'italiano, diventa irreperibile”, dice il primo cittadino.

"Il caso della giovane Saman, ragazza pakistana, ci ha sin dall'inizio amareggiati e preoccupati”. Lo scrive in una nota l'Ucoii, l'Unione delle comunità islamiche d'Italia. “Fortunatamente sono episodi che non hanno, per quanto a nostra conoscenza – prosegue l’associazione –un'estensione e una frequenza importanti ma sappiamo che all'interno di alcune comunità etniche persistono ancora situazioni e comportamenti lesivi dei diritti delle persone”. L'Ucoii, dunque, “respinge con forza questo tipo di concezione della condizione femminile e in generale della vita delle persone: sono comportamenti che non possono trovare alcuna giustificazione religiosa, quindi assolutamente da condannare, e ancor di più da prevenire - si legge nel comunicato -.

A tal proposito, e per rafforzare la sensibilizzazione e aumentare la prevenzione, l'Ucoii emetterà, in concerto con l'associazione islamica degli Imam e delle guide religiose, una fatwa contro i matrimoni combinati forzati e l'altrettanto tribale usanza dell'infibulazione femminile”.

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