Silvia Romano è tornata a casa, dopo diciotto mesi di prigionia. La volontaria della onlus Africa Milele era stata rapita il 20 novembre 2018, in Kenya, da un gruppo di islamisti somali. Ora la giovane milanese, di Casoretto, è tornata a casa e ora è una ragazza di religione islamica di nome Aisha.
La stessa ventiquattrenne è sbarcata all’aeroporto di Ciampino scortata dagli uomini dell’intelligence coperta da una lunga e larga tunica. Qui al cospetto delle autorità, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il titolare della Farnesina Luigi di Maio, ha riabbracciato la famiglia.
Ora però è “giallo” sulla conversione – che dice essere avvenuta spontaneamente dopo aver letto il Corano durante la prigionia e senza alcuna costrizione – e su quali siano state le dinamiche del rapimento. In questi giorni sta tenendo banco in Italia la polemica in seguito alla somma di quattro milioni versata dallo Stato ai rapitori per il riscatto.
Esperto di conflitti somali, l’ex inviato di guerra Toni Capuozzo ha voluto commentare la liberazione di Silvia Romano con un post su Facebook dal titolo "Il silenzio parla", nel quale il giornalista scrive: "Se me ne sono stato zitto, finora, una ragione c'è. Penso che le parole attorno a una vittima non servano: bisogna essere solidali con la vittima, con le sue sofferenze, anche se hanno la forma di un sorriso radioso. Per essere più chiaro, penso che Silvia Romano sia stata vittima non solo di un sequestro, ma anche di un uso accorto della sua libertà".
Nel prosieguo dell’intervento sul social, lo scrittore paragona Romano e le sue brevi e poche dichiarazioni sulla prigionia a quelle persone che uscite dallo stato di coma poi raccontano com’è stata l’esperienza pre mort, come un senso di pace: "Per me è ancora vittima e questo esige il silenzio. Tutto il resto? Fa pena". E qui il blogger punta il dito contro le organizzazioni non governative e il governo: "Fanno pena le Ong fai da te che non pensano ai pericoli, non assicurano volontari malpagati. Fanno pena i governanti che allestiscono la passarella a Ciampino. Fanno pena i commenti rancorosi di chi dice che sono soldi buttati, e avrebbe potuto restare là". Ma Capuozzo si scaglia anche contro i buonisti "che furono e continuano a essere feroci con Fabrizio Quattrocchi".
In conclusione, Capuozzo punta il dito contro l’imam di Milano che si è detto pronto a incontrala: "Pessima ppropaganda per l'Islam, una conversione così, signor imam". Quindi la conclusione nel nome di quel “silenzio” rotto: "Facciamo pena tutti. Ma lei, Aisha, deve muovere solo a pietà.
Se accorri sul luogo dell'incidente non stai a chiederti se correva troppo o aveva bevuto, se aveva ragione o torto. Chiami i soccorsi, distendi il ferito, sei felice se non ti tocca stendere un lenzuolo bianco. Ecco perché me ne stavo zitto…".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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