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Salvate quel che resta della Nautica

Presentato a Düsseldorf il 55° Salone di Genova. Ma Ferretti: «O si cambia o noi non ci saremo»

Salvate quel che resta della Nautica

Le improvvise dimissioni di Massimo Perotti (patron di Sanlorenzo) da presidente di Ucina-Confindustria Nautica a poco più di 7 mesi dalla sua elezione, fanno riflettere mentre il presidente pro tempore, Lamberto Tacoli, numero uno di Crn (gruppo Ferretti), getta acqua sul fuoco delle polemiche. E delle strumentalizzazioni. Mandando a dire: «Mettiamo da parte gli interessi delle nostre aziende e dedichiamoci di più alla nautica italiana». Tacoli, tra i pochissimi superstiti della vecchia guardia Ferretti, è buon mediatore, uomo di fioretto, convinto che i problemi non si risolvano con la spada. Giocherà le sue carte, con buone possibilità di successo. Il lavoro più difficile che lo attende è quello di far sedere allo stesso tavolo grandi e piccoli, ascoltare le esigenze (ovviamente diverse) degli uni e degli altri, trovare un punto di sintesi per ricompattare un'associazione che altrimenti rischia di sgretolarsi. In questo clima, il presidente dei «Saloni Nautici», Anton Francesco Albertoni, ha presentato a Düsseldorf le linee guida del 55° Salone Internazionale di Genova (30 settembre-5 ottobre). «Il progetto è in avanzato stato di realizzazione, le date sono ben definite, i contratti di affitto delle aree sono già chiusi, i rapporti con i principali partner avviati», è il commento del past president di Ucina.

Tuttavia date e format non convincono i grandi gruppi, tra cui Ferretti: «Se non si cambia nulla nella formula, noi non ci saremo», tuona l'ad del gruppo Alberto Galassi. Che non è il solo a spingere sull'anticipo della kermesse in primavera, data strategica - secondo i dissidenti - che offrirebbe grandi opportunità a rimorchio di Expo 2015. Ricordiamo i clamorosi forfait dell'ottobre scorso quando a Genova non si presentarono Azimut-Benetti, Baglietto, Perini Navi e Overmarine. Il rischio che si aggreghi anche il gruppo Ferretti è reale. Nonostante le precisazioni di Lamberto Tacoli: «Galassi è coerente con quanto affermato in tempi non sospetti, evitiamo di strumentalizzare le sue dichiarazioni. Basta parlare di crisi. Dobbiamo lavorare per il rilancio del comparto e del turismo da diporto, affrontare di petto la questione industriale della nautica. È questa la vera sfida che abbiamo davanti». Riuscirà Tacoli a costruire un consenso che metta d'accordo grandi e piccoli, accessoristica compresa? Il tempo gli gioca contro.

In aprile l'assemblea di Ucina-Confindustria Nautica dovrà eleggere il nuovo presidente. Un ruolo determinante lo avranno la famiglia Vitelli, Beniamino Gavio, lo stesso presidente dimissionario e Alberto Galassi che rappresenta il gruppo di Forlì ora in mano cinese.

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