Francia sotto attacco

Schiaffo in tv alla Lamorgese: "Con Salvini tre francesi vivi..."

Il criminologo Xavier Raufer, sull'attacco di Nizza: "È successo perché hanno allontanato Salvini. Oggi hanno solo occhi per piangere".

Schiaffo in tv alla Lamorgese: "Con Salvini tre francesi vivi..."

Il criminologo Xavier Raufer supera il politicamente corretto e va dritto al punto. "Se ci fosse stato Matteo Salvini al ministero dell'Interno in Italia, avremmo avuto tre francesi ancora vivi", dice senza mezzi termini ai microfoni di TvLibertés. Raufer si riferisce all'attentato di Nizza del 29 ottobre scorso, quando un 21enne tunisino ha accoltellato tre persone all'interno della cattedrale di Notre-Dame. Il punto, sottolineato, dal criminologo, è che il killer, Brahim Aoussaoui, in Francia ci è arrivato dopo essere approdato a Lampedusa con un barcone. Da lì, dopo la quarantena sulla nave Rapsody, fa tappa a Bari dove una volta schedato viene rilasciato insieme ad altri 800 immigrati irregolari con un foglio di via e l'ordine di lasciare il territorio nazionale entro sette giorni.

Ma Brahim in Tunisia non ci torna. Va a Nizza e fatta irruzione nella cattedrale cittadina decapita e sgozza tre persone innocenti. Insomma, un esito tragico che si sarebbe potuto evitare secondo il criminologo trasalpino. Se solo le autorità competenti, quegli sbarchi irregolari, li avessero proprio impediti. E al lassismo irresponsabile e alla politica dell'accoglienza ad ogni costo del governo giallorosso contrappone il "pugno duro", efficace, usato dal leader della Lega: "Ha fatto bene il suo lavoro, ha messo un freno considerevole alla marea migratoria". Un piano d'attacco che il governo Conte ha deciso di smantellare, allargando le maglie del sistema di concessione della protezione umanitaria denominata ora "protezione speciale". Viene reintrodotto il divieto di respingimento ed espulsione in Stati che violano i diritti umani, ma soprattutto, vengono soppresse le multe milionarie alle navi delle Ong. Si passa dalla sanzione amministrativa, che arrivava fino a un milione per chi avesse salvato i migranti in mare, alla multa compresa tra 10 e 50 mila euro applicabile solo al termine di regolare processo penale. E, così, salta il principale deterrente al "favoreggiamento" del traffico di migranti.

La colpa, dunque, secondo Raufer, è di chi non è stato in grado di gestire un fenomeno ormai fuori controllo. E il riferimento, neanche troppo velato, è all'attuale ministro dell'Interno Luciana Lamorgese a cui non risparmia critiche pesanti. "E tutti quelli che, i media e altri, hanno manifestato una malsana gioia quando i pericoli della democrazia all'italiana hanno allontanato Salvini, oggi hanno solo i loro occhi per piangere.Tutto questo accade quando ci lasciamo sommergere, perché quello era ovviamente un migrante ed era ovviamente un clandestino". Parole, subito rilanciate su Twitter dalla pagina ufficiale del Carroccio.

E, intanto, dal Viminale dopo lo scaricabarile dei giorni scorsi, continuano a tacere.

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