Coronavirus

"Sarà tutto diverso". Contagi e ricoveri: la previsione sulla quarta ondata

Gli esperti danno per certa la quarta ondata anche se è ancora lontana. La fondazione Gimbe: "Grazie ai vaccini eviteremo la pressione sugli ospedali". Ecco perché sarà diversa da quelle precedenti

"Sarà tutto diverso". Contagi e ricoveri: la previsione sulla quarta ondata

Se ci sarà la quarta ondata, di sicuro, non sarà né imminente né funesta come come quelle precedenti. Ne sono certi i virologi nostrani che osservano con scupolosa attenzione l'andamento dei casi generati dalla variante Delta nel resto d'Europa e del mondo. Persino la fondazione Gimbe, da sempre allarmista, ora si rivela cauta: "Grazie ai vaccini eviteremo il sovraccarico delle terapie intensive", afferma Nino Cartabellotta al quotidiano La Nazione .

I vaccini funzionano e su questo c'è ben poco da obiettare. Lo rivelano i numeri delle ospedalizzazioni, nettamente in calo rispetto ai mesi precedenti. E, qualche giorno fa, lo ha confermato anche l'Iss precisando, nel consuetudinario report settimanale, che a fronte di un ciclo vaccinale completo le possibilità di contagiarsi sono pressoché esigue.

Meno ottimista, invece, il professor Andrea Crisanti: "Un'anticipazione di quello che succederà in Italia è scritto nel grafico dell'Inghilterra che è passata, nel giro di 40 giorni, da mille casi a 50 mila e da 2-3 decessi al giorno a 50. Se non faranno qualcosa i contagi continueranno ad aumentare arrivando probabilmente a 100mila al giorno con 100 morti".

La previsione sulla quarta ondata

La corsa del virus rallenta, ma non si esclude una risalita dei casi nelle prossime settimane, più o meno, attorno alla seconda quindicina di agosto. "La variante Delta è molto contagiosa e i casi aumenteranno in maniera rilevante - spiega il professor Cartabellotta - Ma è difficile fare stime".

Gli esperti sono rassicurati dal fatto che il numero dei "ricoveri in terapia intensiva e decessi sarà più contenuto, grazie alle coperture vaccinali soprattutto di anziani e fragili. Ci saranno meno ricoveri, ma il numero sarà comunque proporzionale alla circolazione del virus: ovvero a parità di altre variabili, meno circola il virus e minore sarà l' impatto sugli ospedali".

Andrea Crisanti, invece, osserva con preoccupazione l'andamento dell'epidemia in Inghilterra: "Secondo me, è un'anticipazione di quello che succederà in Italia - dice - considerando anche il fatto che il tasso di protezione della popolazione italiana è più basso di quello inglese, non è che ci vuole un'arte divinatoria per capire quello che succederà in Italia". Ed è solo "parzialmente vero", avverte l'esperto, che non ci siano ripercussioni su ospedalizzazioni e decessi. "L'Inghilterra è passata da 2-3 morti a 50 morti al giorno e da 500 ricoveri a 2.500, in aumento".

L'efficacia dei vaccini contro la variante Delta

I vaccini protegono anche dalla variante Delta. "Anziani e fragili sono ormai protetti per la maggior parte - spiega Nino Cartabellotta - Ma l'attenzione ora si sposta sulle fasce di età intermedie (40-60 anni) non ancora vaccinate, o coperte da una sola dose".

Secondo l'ultimo report dell'Istituto superiore di sanità, dall'11 giugno all'11luglio, sono state registrate oltre 27.000 nuove diagnosi di Sars-Cov-2, di cui oltre l'80% in soggetti di età Compresa tra 12 e 59 anni, in particolare, in quelli non vaccinati. "Contagi verosimilmente attribuibili in gran parte alla variante Delta, - continua l'esperto - tenendo conto della sua progressiva diffusione nel nostro Paese".

Chi rischia il contagio

Al netto dell'ipotesi della quarta ondata, resta il rebus sull'identikit dei possibili contagiati: chi saranno? Una partita aperta, quella col virus, che però non deve allarmare. Per certo, il vaccino giocherà un ruolo determinante nel match contro la variante Delta.

"Per quanto riguarda la variante Delta, che si sta progressivamente diffondendo, una sola dose di vaccino ha un'efficacia ridotta sulla malattia sintomatica rispetto alla variante Alfa. - precisa il presidente della fondazione Gimbe - Non è, invece, ancora chiara l'efficacia nei confronti dell'infezione, che secondo dati israeliani potrebbe essere un po' scesa rispetto alla variante Alfa, anche dopo aver fatto la doppia dose. In ogni caso il rischio di contagiarsi, con il ciclo vaccinale completo, si riduce. Inoltre l'efficacia del ciclo completo rimane superiore al 90% sulle forme gravi di malattia".

Gli ultimi dati dell'Istituto superiore di sanità documentano una protezione dell'88% con il ciclo completo di vaccin0 e del 71% con la dose singola "di conseguenza, circa il 10-12% di chi ha fatto la doppia dose e quasi il 30% di chi ha fatto una sola dose possono infettarsi e, di conseguenza, infettare gli altri". Tra gli over 50, i non vaccinati sono circa 4,4 milioni. È un numero che ci deve spaventare? "Spaventare no, preoccupare sì.

- conclude Cartabellotta -Perché l'impatto sugli ospedali dell'aumentata circolazione del virus sarà in ogni caso inversamente proporzionale al numero di over 50 non vaccinati con ciclo completo".

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