Cronaca locale

19enne tedesca sequestrata e stuprata da due pakistani: l'incubo durato mesi

Il 27 maggio scorso, approfittando di un momento di distrazione dei "custodi", la 19enne è finalmente riuscita a scappare di casa e a chiedere aiuto a un passante

19enne tedesca sequestrata e stuprata da due pakistani: l'incubo durato mesi

Confinata in un appartamento e costretta per mesi a subire le violenze e gli abusi sessuali del compagno e di un amico. È l'incubo vissuto da una 19enne tedesca, arrivata in Italia due anni fa insieme al partner, un cittadino pakistano di 29 anni, residente nel nostro Paese, senza precedenti penali. L'uomo divideva l'appartamento con un connazionale di 36 anni, alle prese con una serie di problemi giudiziari. Appartamento nel quale la ragazza è stata costretta a vivere reclusa, alla mercè dei suoi aguzzini. Il 27 maggio scorso, approfittando di un momento di distrazione dei suoi “custodi”, la 19enne è finalmente riuscita a scappare di casa e a chiedere aiuto a un passante, che ha dato immediatamente l'allarme e l'ha accompagnata al comando della stazione dei carabinieri Cesano di Roma.

La situazione, apparsa evidente per la sua gravità, ha portato i militari ad arrestare i due uomini che hanno violentato la giovane tedesca, rinchiusi nel carcere di Rieti. Il giudice per le indagini preliminari della Capitale, su richiesta della Procura, ha convalidato l'arresto ed emesso misura cautelare a carico dei due stranieri. Qualche tempo fa, un altro pakistano è stato accoltellato per vendetta, a causa dello stupro di una giovane minorenne avvenuto mesi prima. L'episodio si era verificato nel 2019 quando lo straniero, oggi 19enne, era stato rinvenuto disteso su una panchina e sanguinante da alcuni passanti. La chiamata al 118, poi la corsa all'ospedale Niguarda di Milano, con l'extracomunitario in stato di semi-incoscienza e una seria ferita di arma da taglio all'altezza del fianco destro.

Le indagini erano state fin da subito affidate ai carabinieri di Rho, in grado di rinvenire immediatamente l'arma utilizzata dagli aggressori, un coltello a serramanico con evidenti tracce ematiche abbandonato poco più in là del luogo dell'agguato. Un'investigazione lunga che si è conclusa con il fermo di sei persone, tra cui la ragazza minorenne, il fidanzatino e un amico di quest'ultimo, ovvero gli esecutori materiali del raid punitivo.

Ai domiciliari anche lo stesso pakistano e altri due connazionali che avevano preso parte allo stupro della minorenne, un episodio che risale al gennaio del 2019.

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