Non ci sono solo i nomi di Luca Cavazza, Davide Bacci e degli altri 6 indagati nell’inchiesta della procura sulle presunte feste con droghe e prostituzione che ha sconvolto la “Bologna bene”. Nel taccuino del pm Stefano Dambruoso, e nelle carte dell’inchiesta, infatti, comparirebbero i nomi di una trentina di persone.
Si tratterebbe di immobiliaristi, manager, avvocati, ultras della Virtus (come Cavazza), un tassista, un dj, pusher, ragazze della borghesia cittadina e alcune escort. I magistrati, insieme ai carabinieri del comando di "Bologna centro" che hanno condotto le indagini, starebbero valutando le loro posizioni. È quanto racconta il Corriere, secondo cui le indagini su “Villa Inferno” sono ancora in corso. Tutto nasce dalla denuncia della madre di una 17enne che avrebbe partecipato ai party. Lo scorso febbraio i carabinieri iniziano le indagini e partono proprio dal racconto della ragazza. Secondo il suo racconto, come riportato nell’ordinanza che ha disposto misure cautelari per otto persone, sarebbe stato Cavazza, agente immobiliare ed ex candidato della Lega (non iscritto), a convincerla per la prima volta ad andare alla festa. "Nel 2019 ho cominciato a frequentare assiduamente la curva della Virtus al Paladozza - ha raccontato la 17enne, come riporta l’Adnkronos - Nell'ambiente della Virtus sono stata incuriosita dalla leadership da Cavazza, personaggio noto che coordina il tifo con il megafono. Proprio Luca, una sera di ottobre, mi ha convinta a seguirlo a casa di alcuni tifosi della Virtus, in particolare ricordo il nome del proprietario che si chiamava Bacci che aveva una casa molto bella fra Pianoro e Rastignano. Arrivati a casa di Bacci, io avevo già appreso da Cavazza che ci saremmo fatti una 'fattanza’, cioè Bacci ci avrebbe dato della coca. Infatti a casa di Bacci io ho visto che c'erano una decina di persone tra ragazzi e ragazze che stavano pippando". Nell’occasione, riporta il Gip, "veniva offerta della cocaina e in relazione a tale gesto” la 17enne “accedeva ad un rapporto sessuale con Bacci". "Lì ricordo di aver avuto un rapporto sessuale con lui che non sono riuscita a negare anche perché ero in casa sua dove avevo assunto gratuitamente parecchia coca", ha dichiarato la giovane. "Dall'ottobre 2019 - si legge ancora - e fino a pochi giorni dopo la denuncia, a riprova quindi del forte stato di dipendenza maturato dalla minore", la 17enne "era quindi condotta a più riprese da Bacci presso 'Villa Inferno’ e indotta al compimento di atti sessuali con diversi soggetti, tra i quali sono stati oggetto di compiuta identificazione". Gli investigatori avrebbero in mano alcuni filmati, definiti dal Gip di “pornografia domestica”, che sarebbero in grado di documentare quanto accadeva in quelle serate. Non solo nella villa ormai nota, ma anche in albergo o in altre case trasformate nel teatro per i festini a base di droga e sesso. La 17enne racconta di aver fatto sesso con una 29enne a uno dei festini, spiegando che "Bacci seguito da alcuni amici si è avvicinato alla stanza e ricordo che ha cominciato a filmarci". "Questo video - spiega la ragazza - ho avuto modo di vederlo il giorno dopo quando Bacci mi ha accompagnata a casa dietro una mia insistente richiesta di vederlo”. Dichiarazioni che gli investigatori ritengono attendibili: “Nessuna mi aveva costretto a farlo ma io ero sotto l'effetto della coca e non capivo niente". Agli indagati vengono contestati, a vario titolo, prostituzione minorile, i reati di prostituzione minorile e produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti.
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