La recita di Natale alla scuola dell'infanzia di Moie, in provincia di Ancona, si farà. A smentire la notizia del suo annullamento è stata la preside dell'istituto. "Il simbolo della Natività non offende alcuna sensibilità religiosa e anzi, spesso, nella sua storia, questo Istituto ha consentito momenti di autentica inclusione interculturale, al di fuori di rigidi e precostituiti schemi mentali e in questa prospettiva va concepito e andrà realizzata la recita nella scuola di Moie", ha spiegato la dirigente scolastica, Patrizia Leoni.
Il caso
Come avevano riportato l'Ansa e numerosi altri giornali, la tradizionale recita natalizia era stata messa al bando per non creare il malcontento tra gli adulti e offendere la sensibilità religiosa. Nell'istituto circa il 10% dei bambini è straniero, non di fede cristiana, e lo stop alla recita sarebbe stato deciso per tutelare i piccoli alunni.
Così era subito scoppiata la polemica. Sul caso erano intervenuti anche diversi espontenti politici tra cui Giorgia Meloni che su Facebook aveva scritto: "Ma sono i bimbi a sentirsi offesi, o è il fanatismo ideologico di qualche dirigente a spingere per censurare ogni simbolo e tradizione della nostra cultura?"
Ma la dirigente scolastica non ci sta e ha deciso di intervenire subito sul caso che aveva scatenato soprattutto l'ira dei genitori dei piccoli alunni. "I nostri bambini non potranno fare la recita di Natale perché discriminatorio nei confronti dei bimbi non cattolici, ma vi sembra normale?", avevano tuonato le famiglie.
La risposta della preside
La proporta avanzata unilateralmente da due maestre, si legge sull'Ansa, è stata così ribaltata. "Una proposta di cui si doveva ancora discutere – ha precisato poi la dirigente –. Sono convinta della buona fede delle intenzioni delle maestre per manifestare rispetto ai bambini stranieri e concludere così un percorso di inclusione avviato nei mesi scorsi. Ma i genitori, allarmati, invece che attendere l’iter di confronto, hanno lanciato l'allarme".
"La recita si farà - ha infine spiegato la preside spegnendo le polemiche - e sarà una grande festa inclusiva in cui anche le famiglie di bambini di altre confessioni religiose potranno portare il loro contributo, con fiabe, recite e
tradizioni proprie. La vera integrazione non è togliere qualcosa, pensando di urtare con le nostre tradizioni la sensibilità di altre comunità, la vera integrazione è aggiungere, conoscersi, incontrarsi".
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