Cronache

La strafottenza dei rom abusivi: "Lo sgombero? Forse nel diecimila"

Nel campo nomadi abusivo a Milano dove c'è addirittura un mini-maneggio in cui i cavalli vivono stipati. "Siamo qui da 50 anni e ormai abbiamo il diritto di fare quello che ci pare"

La strafottenza dei rom abusivi: "Lo sgombero? Forse nel  diecimila"

In via Bonfadini, periferia sud di Milano, sorgono ben due campi rom: uno regolare, l'altro rigorosamente abusivo. Qui i nomadi vivono da decine di anni e quando sentono nominare la parola "sgombero" quasi scoppiano a ridere. "Ah Sala voleva sgomberare? Sì, magari nel 10mila, afferma un signore con tanto di ghigno. Il sindaco del capoluogo lombardo, Beppe Sala, aveva dichiarato di voler chiudere - tra gli altri - anche questo campo. Ma dalle parole, si sa, non è mai passato ai fatti. "Qui abbiamo il diritto di farci i fatti nostri - aggiunge un altro abitante dell'area - Siamo qui da più di 30 anni e ormai questo posto è diventato proprietà privata". (guarda qui il video)

Il nostro viaggio inizia dal campo rom regolare, quindi autorizzato dal Comune. L'ingresso è già di per sé indicativo. Arrivando, infatti, costeggiamo decine di auto cannibalizzate e montagne di rifiuti. E all'interno, guarda caso, tra le varie casette c'è un anche una sorta di officina. "A cosa serve quel capannone?", chiediamo ad alcuni rom. "Per rinfrescarsi all'ombra quando fa troppo caldo", ci risponde una signora con tutta la buona intenzione del caso. Quando chiediamo poi quanti di loro sono finiti in carcere o agli arresti domociliari, non esitano a rispondere: "In totale 124 persone". Tra quelli finiti in manette ci sono anche il padre e il nonno del bimbo rap, arrestatati per ricettazione di preziosi (gli hanno sequestrato gioielli per oltre un milione di euro).

Situazione non meno paradossale nel campo a fianco, quello irregolare. Qui addirittura i rom, oltre alle villette abusive, si sono anche costruiti un mini-maneggio in cui due cavalli vivono stipati in pochi metri quadri. Non lontano c'è anche un cane ancorato a una catena cortissima che non sembra affatto in buone condizioni. Ma loro sono tranquilli. "Siamo qui da 50 anni", ci spiega una signora.

Per Silvia Sardone, tornata sul posto per un sopralluogo, la situazione non è cambiata. "Non che la cosa mi stupisca, visto il classico lassismo della sinistra, ma è veramente sconcertante che una grossa area di Milano sia sottratta alla legalità e al decoro che dovrebbe contraddistinguere una metropoli internazionale", spiega l'europarlamentare leghista che fa notare che nel campo irregolare si sprecano anche gli allacci abusivi ai pali dell’illuminazione.

"I rom si mettano in coda per una casa popolare come fanno tutti i cittadini in difficoltà, perché per loro devono esserci corsie preferenziali?".

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