La strategia choc degli avvocati di Grillo: pubblicare il video

I legali pensano al contrattacco: rendere noto il filmato che riprende una scena di sesso tra la studentessa e il gruppetto di Ciro Grillo

La strategia choc degli avvocati di Grillo: pubblicare il video

Trasmissioni televisive, siti web e quotidiani cartacei: ormai tutti parlano del caso Ciro Grillo. Un martellamento di indiscrezioni giudiziarie così pressante che adesso rende percorribile un'ipotesi che fino a poche ore fa appariva del tutto inimmaginabile: la strategia del contrattacco, stando a quanto appreso e riportato da Il Fatto Quotidiano, potrebbe prevedere la pubblicazione del video per mettere le cose in chiaro. Si starebbe dunque pensando alla possibilità di rendere noto il filmato che riprende una scena di sesso tra S.J., ovvero la studentessa italo-norvegese, e il gruppetto del figlio del comico genovese. Si è probabilmente raggiunto il momento più difficile di questi due anni e quindi da alcuni familiari dei ragazzi sarebbe giunta la richiesta di modificare la strategia comunicativa adottata fino a questo momento.

Proprio tale proposta dovrebbe essere oggetto di discussione nel corso di una riunione tra tutti gli avvocati difensori, che nella giornata di domani si potrebbero riunire per fare il punto anche sull'aspetto comunicativo della vicenda. L'eventuale pubblicazione del video, è il ragionamento che fanno, potrebbe servire a fare luce su quanto avvenuto e a silenziare una volta per tutte il caso. Per il momento le due versioni rimangono distanti: gli avvocati delle parti civili reputano che si tratti di un elemento in grado di provare la violenza sessuale e lo stato di debolezza della giovane; per i difensori dei quattro ragazzi invece è la dimostrazione che la studentessa fosse consenziente.

"Processo in aula, non in tv"

Gli avvocati del gruppetto temono che, allo stato attuale delle cose, possa essere fornita una sola narrazione e dunque che venga fatta passare per certa la vicenda senza averla vista con una lente diversa. Ecco perché si starebbe ragionando su un cambio di passo nella gestione comunicativa del fatto. "Per noi il processo va condotto in aula, non sulla stampa o in tv. Certo, siamo consapevoli che in questo momento questa scelta possa significare esporsi a un massacro mediatico", è la posizione degli avvocati difensori dei quattro ragazzi.

Negli ultimi giorni il tema si è infuocato: Beppe Grillo ha pubblicato su Facebook un video per sfogarsi prendendo le difese del figlio. Inoltre proprio ieri vi abbiamo parlato della confessione fatta dalla ragazza all'amica Roberta e ai genitori. Senza dimenticare la testimonianza fornita da Daniele, il titolare del bed&breakfast dove alloggiava Silvia in quei giorni: "Dopo quella notte era diventata distaccata, silente e pensierosa.

Mi è sembrata nervosa e agitata. Non era più la stessa. Io non posso sapere se è vero o no quello che raccontano le ragazze e che ho sentito in questi giorni, ma so che quella notte di certo qualcosa è successo".

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