Strategia Fiat: uno sconto a chi rottama la Volkswagen

Una circolare del gruppo Fca ai concessionari: incentivi per chi lascia un'auto del gruppo tedesco

Strategia Fiat: uno sconto  a chi rottama la Volkswagen

«Azione straordinaria extra permuta/rottamazione», con sotto riportati i marchi del gruppo (Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Jeep, Abarth): è l'intestazione della circolare interna inviata da Fca ai concessionari e ai venditori allo scopo di promuovere lo scambio o la demolizione di una vettura del Gruppo Volkswagen (i marchi sono Vw, Audi, Seat e Skoda) con un nuovo modello del Lingotto. Gli incentivi partono da 500 euro, se si opta per Fiat Panda, Punto, 500, 500 Abarth, Lancia Ypsilon o Alfa Romeo MiTo, e arrivano a 1.500 per il modello premium Jeep Grand Cherokee. In mezzo, con un bonus pari a 750 euro, si trovano gli altri modelli della gamma che rientrano nell'offerta: Fiat 500X, 500L e Living, Doblò, Freemont e Qubo; Alfa Romeo Giulietta; Jeep Cherokee, Renegade e Wrangler. A ben guardare, fatta eccezione di Maserati e Fiat Professional, si tratta dell'intera serie che il gruppo guidato da Sergio Marchionne è oggi in grado di proporre.

La promozione varata da Fca è comune per i costruttori e rientra nella concorrenza diretta tra Case automobilistiche. E potrebbe essere stata anche programmata da tempo. Senonché questa «Azione straordinaria» cade proprio nel pieno della bufera che ha travolto il Gruppo Volkswagen con i suoi marchi a causa del software taroccato che ha scatenato il «dieselgate». Gli incentivi sullo scambio tra una vettura del Lingotto e una del colosso tedesco proseguirà fino al 31 ottobre e per i concessionari è ovviamente previsto il premio permuta da parte di Torino. È però la «singolare» coincidenza che fa discutere e rischia di scatenare una nuova polemica tra il gruppo italiano e quello tedesco.

I concessionari interpellati non si sbilanciano: è chiaro che per loro si tratta di un'opportuniità per portare fieno in cascina. C'è chi, però, si pone il problema del ritiro di eventuali modelli coinvolti nello scandalo, quelli cioè equipaggiati con le motorizzazioni Euro 5 finite nell'occhio del ciclone. «È ovvio - commenta un concessionario Fca - che se viene un cliente e mi propone la permuta della sua macchina che rientra in queste caratteristiche, io accetto lo scambio con uno dei nostri modelli incentivati. Ma il problema sta nella valutazione di questo usato con la centralina non in regola, che ritengo possa anche essere del 10-15 per cento in meno rispetto alla quotazione ufficiale. E quando la rivenderò, dopo i necessari interventi di modifica e la successiva certificazione, questo modello avrà comunque un po' di cavalli in meno rispetto ai dati iniziali sul libretto. Insomma, ci vuole un po' di chiarezza, che ancora non è stata fatta. È una questione spinosa».

Dalla Germania rimbalza intanto la notizia che diversi ingegneri della Volkswagen hanno ammesso di avere installato software per manipolare le emissioni nel 2008. La decisione, riporta Bloomberg , era stata presa per rispettare i limiti delle emissioni e il contenimento dei costi. La nuova grave ammissione sembra però non impattare più di tanto sulla cancelliera Angela Merkel: «È certo un evento drammatico - afferma - ma che non inciderà sul made in Germany . Credo che la reputazione dell'economia tedesca e la fiducia nell'economia tedesca non siano state così scosse».

È caccia grossa, infine, a possibili altri casi di truffa ai danni delle emissioni.

Una ricerca britannica rilancia i sospetti dello scandalo Volkswagen anche su altri costruttori: Bmw, Ford, Mazda e Mercedes. Impegnato a fare chiarezza è anche il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio: «Ci siamo mossi con velocità - ribadisce - e ci saranno verifiche immediate sul parco auto circolante in Italia».

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