Cronache

Il Tar invia atti alla Consulta e De Magistris torna sindaco

Il tribunale amministrativo regionale ha accolto la richiesta dell'ex pm per non manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale

Il Tar invia atti alla Consulta e De Magistris torna sindaco

Luigi De Magistris torna a tutti gli effetti, per il momento, sindaco di Napoli. Il Tar, in seguito al ricorso presentato dall'ex pubblico ministero, ha deciso di inviare gli atti alla Consulta per la non manifesta infondatezza della questione di legittimità costituzionale. In particolare il Tar si riferisce agli articoli 10 e 11 del decreto legislativo 235. Il provvedimento che ha sospeso De Magistris come sindaco è stato quindi temporaneamente bloccato, almeno fino alla decisione della Consulta. Il presidente della prima sezione del Tribunale amministrativo della Campania Cesare Mastrocola ha affermato: "Posso dire solo che abbiamo fatto una fatica enorme, considerata la complessità del quesito".

Il sindaco di Napoli era stato condannato ad un anno e tre mesi per abuso d'ufficio (la pena è stata sospesa) per la sentenza sul caso "Why not". In base alla legge Severino il pm era stato sospeso dunque dalla carica di primo cittadino della città per un periodo massimo di 18 mesi. La sospensione era stata firmata dal prefetto Francesco Antonio Musolino. Gli era subentrato, in qualità di sindaco –reggente, il suo vice Tommaso Sodano.

Alla notizia del ritorno in carica di De Magistris è subito iniziato un fitto via vai di assessori, consiglieri e dirigenti comunali a Palazzo San Giacomo, dove si trova l'ufficio del primo cittadino. Il sindaco sta festeggiando con il suo staff nella sua stanza e, in giornata, incontrerà la stampa indossando la fascia tricolore. "Sono molto emozionato - sono le prime parole del primo cittadino - perchè dalle istituzioni mi viene riconosciuto il diritto costituzionale a fare il sindaco e sarò ancor di più sindaco di strada".

Poi attacca: "Ora si riapre il dibattito sulla legge Severino" e si "apre la strada anche per una riforma della legge in parlamento".

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