All'esito di complesse e articolate attività di indagine coordinate e dirette dalla Procura della Repubblica di Foggia, i finanzieri del capoluogo dauno hanno dato esecuzione all'ordinanza cautelare emessa dal GIP del locale tribunale. Con la stessa si dispone la misura interdittiva del "divieto di condurre contratti con pubbliche amministrazioni" per 12 mesi e quella patrimoniale del sequestro dei beni nei confronti di 5 soggetti, tra imprenditori, prestanome e tecnici residenti a Foggia e nella Provincia di Bari. In concorso fra loro, sono responsabili del reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche in danno del "Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale" (F.E.A.S.R.). Al centro delle indagini vi è l'impresa foggiana che nel giugno 2015 inoltrò alla Regione Puglia una domanda di aiuto per l'acquisto di nuovi macchinari e attrezzature al fine di valorizzare i prodotti agricoli e migliorare i processi produttivi. Tre i preventivi di vendita che furono presentati. Nell'ottobre 2015 la Regione concesse all'impresa richiedente la somma di euro 872.333,08. In seguito ai controlli i tre preventivi sono stati dichiarati falsi. Due disconosciuti dai rappresentati legali delle società che risultavano averli emessi. Uno, invece, rilasciato da una "società cartiera" amministrata da uno degli indagati.
Nel novembre 2015 la stessa azienda, dopo aver presentato la "relazione giustificativa della scelta del fornitore", ricevette nuovi preventivi come previsto dal progetto finanziario. La fornitura dei macchinari venne assegnata a due aziende di diritto bulgaro in quanto considerate le più affidabili della zona. Anche in questo caso, tuttavia, i preventivi oggetto di comparazione furono emessi da imprese ignare o da "società di comodo" riferibili agli indagati. Inoltre nel marzo 2018 gli investigatori dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF), nel corso di un'ispezione presso l'azienda beneficiaria, appurarono che i macchinari erano stati prodotti diversi anni prima da società diverse dalle apparenti fornitrici. Oltre ai costi a prima vista sostenuti per l'acquisto delle attrezzature, la Regione Puglia elargì sotto la dicitura di "Spese generali" un importo di euro 186.511,15. Ulteriori accertamenti hanno permesso così di delineare un solido quadro indiziario.
Il reato di truffa aggravata comporterà per l'impresa agricola la misura interdittiva del divieto di concludere contratti con pubbliche amministrazioni per dodici mesi, nonché il sequestro di beni per un valore equivalente di 872.333,08, pari al contributo pubblico illecitamente percepito.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.