La Val Seriana continua a piangere i suoi morti e non capisce perché l’appello rivolto al governo non sia stato preso in considerazione. Lo scorso 2 marzo l’Istituto superiore di sanità aveva infatti detto al governo di mettere in isolamento e chiudere immediatamente i due comuni della Val Seriana: quello di Nembro e quello di Alzano Lombardo. Ieri in provincia di Bergamo sono tornati a crescere i contagi. I positivi erano 8.060, 602 casi in più rispetto al giorno precedente. La nota dell’Iss aveva sottolineato l’aumento sconcertante di contagi da coronavirus proprio nei due comuni, chiedendo di fare zona rossa. L'assessore al Welfare, Giulio Gallera, era d'accordo.
L'appello inascoltato
Claudio Cancelli, primo cittadino di Nembro, non ci sta e torna a chiedere spiegazioni in merito. Come riportato da il Giorno, il sindaco ha sottolineato che “La decisione doveva essere di governo e Regione. Dovevano dare maggior peso alle valutazioni tecniche-epidemiologiche dell’Iss che dicevano che era opportuno fare anche qui una zona rossa. Dovevano prendersi la responsabilità. Invece hanno continuato a rimandare e ritardare e intanto il contagio si allargava a tutta l’area". Per non fare zona rossa, alla fine il governo ha preferito allargare a tutta la Lombardia le misure restrittive. Probabile il fatto che nella decisione presa abbia inciso la preoccupazione per le molte fabbriche presenti in Val Seriana e i conseguenti danni economici.
La Val Seriana piange i suoi morti
Ma perché per Codogno è stato diverso? A cercare di trovare una spiegazione è stato Cancelli: “A differenza di Codogno e del Lodigiano, qui, se si parte da Bergamo e si risale la Valle Seriana, i paesi sono vicini, attaccati l’uno all’altro, senza soluzione di continuità: una situazione che ha facilitato e moltiplicato i contagi. Il risultato è che Nembro ha pagato un tributo altissimo al virus, anche in termini di vite umane. I numeri ufficiali dei positivi vanno moltiplicati almeno per 12 e quelli dei morti sono 4 volte superiori". Gli fa eco il sindaco dell’altro comune piegato dall’emergenza Covid-19, Alzano Lombardo.
Camillo Bertocchi ha ribadito che la presidenza del Consiglio avrebbe dovuto ascoltare il parere degli esperti dell’Istituto superiore di sanità e istituire la zona rossa richiesta nella Bergamasca. Per cercare di ridurre il danno economico sarebbe stato opportuno adottare le contromisure economiche necessarie. Bertocchi ha fatto presente di aver saputo solo lo scorso giovedì delle valutazioni dell’Istituto superiore di sanità.
Il governo deve delle risposte
“Sono spaesato. Non ho ancora capito perché ci hanno tenuto per quattro giorni sospesi, con tutto pronto per la zona rossa, che poi poi si è più fatta. So ora, a distanza di 20 giorni che c’era un parere scientifico. Poi ci spiegheranno perché non l’hanno seguito” ha detto.
Vuole giustamente delle risposte e il governo dovrà trovarle, a emergenza finita certo, ma dovrà trovarle. Ieri, venerdì 27 marzo, nel suo comune, dove i morti sono stati 35, sono giunti i militari russi. Si occuperanno di sanificare la Rsa del paese.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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