«Sappiamo che si sono altre testimonianze importanti dalle celle sotterranee del Palazzo di Giustizia di Roma, forse decisive a chiarire la vicenda di Stefano Cucchi». A dirlo è lavvocato Fabio Anselmo, legale della famiglia di Stefano Cucchi, il ragazzo arrestato lottobre scorso e morto pochi giorni dopo nel reparto detentivo dellospedale Pertini. «Il pestaggio cè stato, questo è sicuro, ed è stato anche molto violento e brutale - dice lavvocato Anselmo - lo raccontano i numerosi traumi sul povero corpo di Stefano Cucchi, le due fratture alla colonna vertebrale e le terribili condizioni in cui è morto al Pertini. Sullinchiesta condotta dai magistrati Barba e Loy ritengo che abbia fatto piena chiarezza su quanto poteva essere successo a Stefano prima del suo arresto e siamo in attesa di vedere le carte del pubblico ministero per capire se si è ricostruito cosa gli sia successo poi». «Certamente i due incidenti probatori che si sono già celebrati davanti al gip di Roma chiariscono bene il fatto che Stefano non abbia subito lesioni a seguito di una caduta accidentale, ma di un autentico pestaggio e poi sappiamo di nuove, decisive testimonianze», conclude lavvocato.
«Secondo il nostro consulente Fineschi - prosegue lavvocato Anselmo - anche la frattura alla vertebra L3 non può essere compatibile con una caduta accidentale così come per laltra, la L5, distanti peraltro luna dallaltra. Confermato anche un edema sulla mandibola del giovane mentre entro gennaio potrebbe essere noto il risultato della Tac sulla salma, disposta dai consulenti dei pm che indagano sul caso. Per ora nessun incidente probatorio, invece, sui due albanesi, anchessi detenuti, che incontrarono».
Secondo quanto avrebbero riferito i due legali ai pubblici ministeri Barba e Loy, alcune settimane fa, Cucchi uscì dallauto dei carabinieri, che lavevano accompagnato al tribunale per ludienza di convalida dellarresto, già claudicante e sofferente e in un secondo momento avrebbe confidato ai due albanesi di essere stato picchiato dai militari ma non da quelli che lo avevano condotto lì.
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