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Grosjean, se la montagna va al vino

L’azienda valdostana inaugura il 28 dicembre la collaborazione con il comprensorio Pila Aosta Valley e il Consorzio Turistico Espace de Pila che mette in relazioni due eccellenze del territorio, una di alta quota e l’altra di fondovalle. Chi salirà a Pila senza sci e raggiungerà la Stella di Pila riceverà un buono per una degustazione gratuita in cantina valido un anno

Grosjean, se la montagna va al vino
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Tra i filari e le piste, senza effetti speciali. La nuova collaborazione tra Grosjean Vins, il comprensorio di Pila Aosta Valley e il Consorzio Turistico Espace de Pila nasce con un obiettivo dichiarato e piuttosto concreto: mettere in relazione due livelli dello stesso territorio, la montagna e il vino, senza forzature narrative. Un’alleanza che formalizza un lavoro iniziato già lo scorso anno, quando la cantina valdostana aveva cominciato a partecipare alle iniziative promosse dal Consorzio, tra eventi, serate e degustazioni in quota.

La data cerchiata sul calendario è il 28 dicembre, giornata che segna l’avvio ufficiale della collaborazione. Per l’occasione, chi salirà a Pila senza sci e raggiungerà la Stella di Pila riceverà un coupon per una degustazione gratuita in cantina, valido per dodici mesi. Un invito a scendere a valle e a chiudere il cerchio. L’iniziativa proseguirà anche nel primo week-end di Carnevale, questa volta rivolta agli sciatori.

«Oggi – racconta Hervé Grosjean – attraverso questi appuntamenti, si vuole proseguire e sostenere ciò che, come famiglia, ci rappresenta più di ogni altra cosa: l’impegno attivo nella valorizzazione e nella promozione del nostro territorio. Eventi come questi possono realmente avvicinare l’utente appassionato, fargli vivere un momento particolare, incuriosirlo con i nostri racconti». Un lavoro che, nelle intenzioni dell’azienda, non si esaurisce nell’evento ma punta a lasciare tracce più durature. «Di recente siamo partiti con un’operazione direi unica nel suo genere: un progetto che – come in questo caso – racconta la nostra storia e i luoghi simbolo della viticoltura valdostana. Mi riferisco ai pannelli installati nelle vigne che, grazie al preziosissimo aiuto di Rudy Sandi, ci hanno aiutato a comunicare in maniera originale e autentica l’identità della nostra regione».

Dal lato opposto, quello della montagna, il progetto viene letto come parte di una strategia di racconto più ampia. «Questa collaborazione nasce dalla volontà di raccontare Pila come parte di un sistema territoriale più ampio», spiega Aimé Pernettaz, presidente del Consorzio Espace de Pila. «Mettere in relazione la montagna con le produzioni vitivinicole della Valle significa valorizzare un’identità comune fatta di lavoro, paesaggio e saper fare. Pila non è un luogo isolato, ma un punto di connessione naturale tra quota e fondovalle, tra esperienza outdoor e cultura agricola».

Un approccio che punta sulle sinergie e su un turismo meno compartimentato, dove l’esperienza sportiva incontra quella enogastronomica senza trasformarsi in operazione di facciata. Non a caso Grosjean guarda già oltre l’inverno. «Speriamo di poter proseguire questo progetto anche in vista della prossima estate, portando avanti la storia, la tradizione e la cultura dei valori valdostani che fanno parte del nostro Dna, come famiglia e come azienda».

Fondata all’inizio degli anni Sessanta da nonno Dauphin, Grosjean Vins è una delle realtà storiche della viticoltura valdostana.

Dopo il debutto con il Ciliegiolo all’“Exposition des Vins du Val d’Aoste” nel 1968, l’azienda ha avviato negli anni Ottanta un percorso di valorizzazione dei propri vigneti, fino all’inaugurazione della nuova cantina nel 2000, prima in Valle d’Aosta a compiere questo passo. Oggi la guida è affidata alla terza generazione – Hervé, Didier, Simon e Marco – con un’idea di territorio che continua a muoversi, senza clamore, tra quota e fondovalle.

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