
La Cena dei Mille torna a Parma martedì 9 settembre, trasformando ancora una volta Piazza Garibaldi e Strada della Repubblica in una tavolata di 400 metri. Mille commensali siederanno sotto le luci del centro storico per il rito collettivo che la città ducale ha inventato nel 2018 e che nel frattempo altre città hanno provato a copiare.
L’edizione 2025 porta con sé un ospite d’eccezione: Giancarlo Perbellini, lo chef veronese che lo scorso novembre ha conquistato la terza stella Michelin con Casa Perbellini 12 Apostoli. Toccherà a lui firmare l’antipasto della serata, un piatto concepito per l’occasione: Uovo, hummus, pane alle noci e uvetta, gel al tamarindo. È la prima volta che un tristellato prende parte al banchetto parmigiano, che nelle passate edizioni ha visto ai fornelli Cracco, Niederkofler, i fratelli Cerea, Crippa, Bartolini, Monco e la coppia Oldani-Massari.
Il format non cambia: un menù in quattro portate preparato da più mani. Dopo l’antipasto di Perbellini, toccherà a Parma Quality Restaurants occuparsi del primo, mentre il secondo sarà firmato da ALMA, la scuola internazionale di cucina italiana che ha sede proprio nel Parmense. Il dolce spetterà all’associazione Chef to Chef. L’aperitivo, come da tradizione, sarà un omaggio ai prodotti locali, con i Consorzi di Coppa di Parma Igp, Salame Felino Igp, Fungo di Borgotaro Igp e Culatello di Zibello Dop a integrare il nucleo duro delle sei filiere della Food Valley: Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma, pasta, pomodoro, latte e alici.
Questi sei comparti, secondo i dati UPI 2023, hanno generato un giro d’affari al consumo di oltre 11 miliardi di euro, metà dei quali provenienti dall’export: numeri che spiegano perché Parma rivendichi un ruolo guida nell’agroalimentare italiano e perché l’Unesco le abbia assegnato il titolo di Città Creativa per la Gastronomia. La Cena dei Mille è soprattutto questo: un’operazione di marketing territoriale ben congegnata, che mette in scena i simboli alimentari della zona e li incastra in un evento popolare, a metà fra spettacolo e ristorazione di massa.
I vini scelti per l’edizione 2025 arrivano dal Gruppo Lunelli, con i Trentodoc di Ferrari Trento e le etichette ferme delle Tenute Lunelli. In sala saranno all’opera i team coordinati da Marzo Pizzigoni e Luciano Spigaroli, insieme all’AIS Parma. L’acqua sarà quella griffata San Pellegrino e Acqua Panna, i calici e i piatti quelli realizzati da Bormioli Luigi. Il Teatro Regio – Verdi OFF e KilometroVerdeParma forniranno l’accompagnamento artistico e scenografico, mentre il brand Coccinelle produrrà i bracciali per gli invitati.
I biglietti sono stati messi in vendita a luglio e come ogni anno sono andati esauriti nel giro di poche ore. Una parte del ricavato sarà devoluta in beneficenza: l’anno scorso furono 20mila euro destinati a Emporio Market Solidale Parma.
La formula non prevede sorprese. Ogni anno mille persone pagano per sedersi a tavola e consumare insieme piatti che cercano di tenere insieme alta cucina e obblighi promozionali. Ogni anno Parma si mostra come capitale di una food valley che ha fatto del binomio “qualità e quantità” il proprio marchio. L’unica novità di rilievo, nel 2025, è la presenza di Perbellini, che con le sue tre stelle porta prestigio e visibilità ulteriore all’operazione.
In caso di pioggia, la
cena sarà spostata sotto i portici di via Mazzini. Con o senza maltempo, la sesta edizione della Cena dei Mille promette ancora una volta di riempire il centro città, dimostrando che l’idea di Parma continua a funzionare.