Il Piccione e scampi di chef Parisi al "Filo" vista Lago di Como

Ai fornelli la solidità maturata in loco dallo chef Alessandro Parisi, con un'ottima sala timonata fin dall'apertura da Oleh Pasieka e rallegrata dal bravo sommelier Luciano Gusmeroli

Il Piccione e scampi di chef Parisi al "Filo" vista Lago di Como
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Una cantina di Franciacorta e una data: «1701» Satèn, raccolta 2020 100% chardonay per battezzare la tavola apparecchiata per i primi 10 anni del «Filario» Hotel a Lezzeno, nel cuore del Lago di Como. Una creatura di Alessandro Sironi (nella foto) che già nel nome l'ha dedicata al filo di seta che ha fatto ricca questa terra, al Lario e al vecchio stabilimento del fil di ferro dove oggi ci sono 13 luminose camere praticamente sull'acqua, due suite con piscina privata e terrazza a sfioro sul lago, appartamenti e una villa da 250 mq. Porto privato anche per visitatori esterni con colonnine elettriche per barche ecosostenibili e spiaggia privata con il beach bar «Yeast side». Risistemata per l'anniversario la terrazza del ristorante «Filo», la cui portata principale è sempre un'ineguagliabile vista a centro lago tra Villa Balbianello e Isola Comacina. Ai fornelli la solidità maturata in loco dallo chef Alessandro Parisi, con un'ottima sala timonata fin dall'apertura da Oleh Pasieka e rallegrata dal bravo sommelier Luciano Gusmeroli. Si parte dalla «Passeggiata in Italia», tra friselle pugliesi, il cannolo di parmigiana e il taròz valtellinese per cui compare un rosato Barbacàn con Arca di Noè in etichetta a ricordare le antiche varietà autoctone unite al chiavennasca. Imperdibile la «Capasanta» impreziosita dal tartufo, nocciole piemontesi e foglia di prezzemolo che accompagna l'«Insalata d'a...mare», rivisitazione di un classico con ogni componente preparato singolarmente: la ricciola e i gamberi rossi con fumetto di pesce al nero di seppia ed emulsione delle teste di gambero. A bagnarla una davvero notevolissima Malvasia La Mont di Zuc Miani 2022, bottiglia che da sola valeva il viaggio. A seguire la «Zuppa di legumi mediterranei» con ceci di Spello, lenticchie di Norcia, fagioli, fondo di caciucco e pesce San Pietro scottato e poi i «Ravioli di anatra, pompelmo, nasturzio e cremoso al cacao» dal gusto profondo e raffinatezza culinaria. Nel bicchiere la viticultura eroica di un Furore Costa d'Amalfi di Marisa Cuomo.

Sorprendente il «Corallino Gerardo di Nola ai piselli e seppie nere del Mediterraneo», regale sua maestà il «Piccione» sposato agli scampi per il quale troneggiano le lunghe fermentazioni e il legno di castagno del Sassella Rocce rosse Arpepe riserva 2016. Nulla da dire, altri cento anni.

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