Nella parte meridionale del Chianti Classico, a Nord-est della città di Siena, l’azienda Tenuta di Arceno è una realtà molto rappresentativa di questa regione storica del vigneto toscano, con un’identità forte e una visione innovativa che deriva anche dalla proprietà, oggi nelle mani di Barbara Banke, che ha ereditato la cantina dal mecenate californiano Jess Jackson, che la acquistò nel 1994 e per tanti anni l’ha forgiata in funzione della sua visione.
Tenuta di Arceno è una realtà dal piglio imprenditoriale ma con una forte dimensione artigianale e territoriale: si distende su mille ettari, dei quali 112 vitati, sui quali vengono coltivate con la stessa cura il re della viticultura toscana, il Sangiovese, e varietà internazionali come Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot e Petit Verdot. Tutti si avvantaggiano di una grande diversità di suoli e di condizioni climatiche e di esposizioni che garantiscono una tavolozza espressiva davvero unica. L’altitudine dei vari vigneti varia dai 300 ai 500 metri sul livello del mare.
Lo staff enologico (composto da Pierre Seillan, Lawrence Cronin e dall’agronomo Michele Pezzicoli) ha negli anni affinato la filosofia del micro-cru, in base alla quale ogni lotto di ogni vigneto è analizzato e trattato singolarmente in modo da utilizzare i varietali, i cloni, i portainnesti e le pratiche colturali più adatte. In questo modo alla fine delle varie vinificazioni, anch’esse separate, gli enologi si trovano in mano una quantità di cru differenti con i quali procedere all’assemblaggio in maniera più consapevole.
Per le prossime feste Tenute d’Arceno punta in particolare sugli abbinamenti gastronomici con alcuni dei suoi vini. Partiamo dal Chianti Classico, un vino autentico e identitario. Le uve provengono dai vigneti più freschi della tenuta, e il vino ha profumi di prugne, cedro, liquirizia, spezie e in bocca è sapido, dinamico e vibrante. Si abbina bene, secondo i consigli di Alessandro Cappotto, chef di Vigna Calini, con una Pasta e fagioli con code di scampi e basilico artico all’extravergine.
Il Chianti Classico Riserva è prodotto con uve da vigneti esposti a sud, e quindi più baciati dal caldo. Il risultato è un vino dal colore intenso e dagli aromi di viole, ciliegie, scorza d’arancia e liquirizia, che lasciano poi spazio a sentori terziari. In bocca è deciso ma mai rustico, con tannini ben bilanciati e buona muscolarità. Chef Cappotto propone di abbinarlo alla Guancetta di vitello.
Ed ecco Arcanum, un Cabernet Franc in purezza proveniente da 12 blocchi selezionati, tra cui L’Apparita e Belvedere. Affina per 12 mesi in rovere francese (per il 70 in barriques nuove) ed è un vino magnificamente compresso, con un naso di piccoli frutti rossi e note speziate, di tabacco e cioccolato. In bocca è di classe infinita. L’abbinamento suggerito in questo caso è con Manzo all’olio su cubi di polenta semintegrale di Storo.
Infine l’elegantissimo Valadorna, un 100 per cento Merlot coltivato nei blocchi Valadorna e Capraia, da terreni sabbiosi e freschi. Un vino che affina per 12 mesi in rovere francese (per il 70 per cento in barrique nuove) e che ha un naso di frutti rossi, di fichi, nobilitato da note di grafite che dà un tocco minerale.
In bocca mostra incedere sontuoso e grande armonia. L’azienda suggerisce l’abbinamento con un Brownie nocciole e cioccolato con gelato allo yogurt.La distribuzione esclusiva dei vini di Tenuta di Arceno in Italia è curata da Pellegrini S.p.A.