Venti vini italiani nella top 100 di Wine Spectator

Pubblicata la classifica della autorevole rivista Usa, l’Italia è alla pari della Francia e dietro solo agli Stati Uniti con 33. Tra le nostre etichette la prima è il Barbaresco 2021 dei produttori del Barbaresco, segue il Chianti Classico San Lorenzo Gran Selezione 2021 Castello di Ama. E Toscana e Piemonte dominano, ma ci sono anche vini di Veneto, Lazio, Liguria, Lombardia, Trentino, Sicilia e Campania

Venti vini italiani nella top 100 di Wine Spectator
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Ci sono venti vini italiani tra i cento migliori del mondo secondo la classifica annuale di Wine Spectator, la più autorevole rivista mondiale del settore e che ha visto il successo, quest’anno, del Margaux 2022 di Château Giscours, nel Bordeaux, e al secondo posto Aubert 2023, uno Chardonnay statunitense della Sonoma Valley, e al terzo un altro vino californiano, il Ridge di Litton Springs Dry Creek Valley.

Il primo vino italiano è il Barbaresco 2021 dei Produttori di Barbaresco, che si colloca al settimo posto, mentre nella top ten figura anche il Chianti Classico San Lorenzo Gran Selezione 2021 Castello di Ama, al nono posto. Segue al quattordicesimo posto il Chianti Classico Riserva 2019 Viticcio, e al diciassettesimo un altro Chainti Classico, il Ducale Riserva 2021 di Ruffino, un vino storico della Toscana.

Segue una raffica di vini toscani: al ventunesimo posto il Brunello di Montalcino 2020 di Camigliano, al ventitreesimo posto il Maremma Toscana Ornello 2023 di Rocca di Frassinello, al venticinquesimo il Chianti Classico Riserva 2020 di Carpineto, al ventottesimo il Toscana Centine 2022 di Castello Banfi, al trentunesimo il Chianti Rufina Nipozzano Riserva 2022 di Marchese de’ Frescobaldi, al quarantacinquesimo il Chianti Classico San Donato in Poggio Il Poggio Gran Selezione 2020 di Castello di Monsanto e al cinquantaduesimo il Brunello di Montalcino Vigna Paganelli Riserva 2019 de Il Poggione.

Poi rispunta il Piemonte, con il Barolo Cannubi2021 di Damilano mentre al sessantunesimo posto ecco il primo vino che esce dal bipolarismo Toscana/Piemonte, il Brut Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore 2023 di BiancaVigna. Poi al sessantaquattresimo il Lazio Montiano 2021 della Famiglia Cotarella, al sessantasettesimo un altro Barolo, il 2021 di Matteo Ascheri, al settantesimo il ligure Vermentino Colli di Luni Grey Label 2023 di Lunae, e al settantacinquesimo il primo vino del Sud e al contempo il primo rosato, l’Etna Rosato 2023 di Graci.

Chiudono la lista dei vini italiani nella top 100 di Wine Spectator il Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese Costa del Nero 2022 di Conte Vistarino (al settantottesimo posto), il Manzoni Bianco Vigneti delle Dolomiti Fontanasanta 2023 di Foradori e il Taurasi Gulielmus Riserva 2018 di Tenute Capaldo, in Campania.

In definitiva un buon bottino: con i suoi venti vini l’Italia è infatti la seconda nazione più rappresentata nella lista a pari merito (indovinate un po’) con la Francia e dietro ai 33 degli Siati Uniti, un dato chiaramente sopravvalutato forse a causa di un po’ di

campanilismo (Wine Spectator è una rivista statunitense). Sono rappresentati anche vini di Spagna (8), Nuova Zelanda (5), Argentina (4), Cile (3), Australia (2), Portogallo (2), Austria (1), Germania (1) e Sudafrica (1).

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