La difesa comune europea e l'intelligence: un libro per riflettere sul nostro futuro strategico

L'ex incursore che ha collaborato con i maggiori servizi d'informazione in tutti i teatri che hanno coinvolto le forze armate italiane, analizza gli aspetti più delicati di una Difesa comune europea in connessione con l'indispensabile attività d'intelligence

La difesa comune europea e l'intelligence: un libro per riflettere sul nostro futuro strategico
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È stato presentato ieri presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani il libro La difesa comune europea e l'Intelligence, secondo interessante lavoro di Valter Virdichizzi, ex incursore del 9° Reggimento “Col Moschin” e specialista d’Intelligence. Già veterano in Iraq, Somalia, Ex-Jugoslavia, Afghanistan e Sudan.

Il libro di Virdichizzi, che segue l'ottimo manuale sul mestiere della Sorveglianza Fisica (edito da Rubettino), specialità essenziale per le Forze armate e l'intero compartimento della Sicurezza in cui l'autore può essere senza dubbio considerato un'autorità, si concentra ora sulla dimensione più allargata e tecnologica dell'intelligence nell'ottica "comune" ed "europea", offrendo al lettore interessanti e "non comuni" spunti di riflessione su un argomento di grande importanza e attualità.

Tema che è ormai al centro del dibattito pubblico e politico, a livello nazionale e nell'Unione Europea, che rischia d'essere ridotta al rango di potenza spettatrice, e disunita, nel futuro multipolare che determinerà i nuovi assetti globali.

Dall'intelligence sul "campo" all'intelligence sul "continente"

Nella prefazione del libro, l'ambasciatore Giuseppe Deodato, intervenuto come relatore durante la presentazione, sottolinea come l'autore, affrontando il complesso tema della Difesa comune europea in connessione con l'attività di intelligence - che, si ricorda, è attività comune ma non sempre corrispondente all'attività di spionaggio - "si avvalga di una profonda conoscenza nel campo dell'intelligence per sviluppare, in modo estremamente sintetico ma non per questo meno completo, profonde riflessioni di carattere politico e strategico".

Come spesso accade per le tematiche complesse, spiega Virdichizzi, l'argomento di una Difesa comune europea e di una intelligence ad essa connessa, comparto che riceverebbe il compito di raccogliere informazioni ad ampio spettro e produrre rapporti di alto livello e basilare importanza per i decisori politici degli Stati europei a livello comunitario, viene spesso trattato senza la necessaria "professionalità e cognizione di causa".

Per questo motivo, affrontare una riflessione sull'attuale condizione dell'Europa, che deve necessariamente trovare una collocazione globale e coerente, mentre appare essenzialmente divisa su molti punti di eccezionale importanza, si veda ad esempio la postura da mantenere nei confronti di due conflitti attivi, quello in Ucraina, con potenziali conseguenze di escalation proprio ai "confini" dell'Europa e dell'Alleanza Atlantica, e nella Striscia di Gaza, con risvolti critici e proiezioni che riguardano l'intera regione del Medio Oriente.

Un argomento al centro del dibattito

Il senatore Maurizio Gasparri, che ha offerto uno suo piccolo contributo al testo, e su sua inziativa ha ospitato l'evento presso il Senato della Repubblica, ha ricordato nel suo videomessaggio da Valencia quanto l'argomento trattato nel libro sia al centro del dibattito del Parlamento Europeo e nell'agenda del Partito Popolare Europeo.

Nella postfazione del libro, il professor Antonio Teti, anch'esso esperto d’intelligence e un’autorità nel campo dei Sistemi Informatici e dell’Innovazione Tecnologica, nonché consulente del nostro governo, osserva che "in un contesto geopolitico caratterizzato da crescenti tensioni globali, il libro di Valter Virdichizzi offre una riflessione oltremodo profonda e strategica sulla maggiore delle sfide che l’Unione Europea dovrà affrontare: la costruzione di una difesa comune efficace e integrata".

L’analisi dell’autore, che trova nella figura retorica del "nodo gordiano" il parallelo con la necessità di un cambiamento radicale per risolvere quelle che vengono riassunte come "difficoltà inestricabili" da affrontare con decisione ed energia, e attinge alla ricercata letteratura Jüngeriana citando il beccofrusone, l'uccello del nord che nel libro Al muro del tempo funge funge da elemento di riflessione sulla relazione tra l'eccezionalità dei fenomeni esterni e il cambiamento che possono permetterci di prevedere, tra l'uomo, la sua storia e la dimensione del

tempo, si conferma uno spunto quanto mai puntuale per condividere una visione strategica che, combinando passato, presente e futuro, offre un punto di vista lungimirante di cui fare tesoro.

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