«Nella fiala di vetro sottile c'erano due grammi di boroidruro di zirconio, un mucchietto di polvere bianca e cristallina che avrebbe potuto dar fuoco all'intero laboratorio. “ L'è pericoloso? ” aveva chiesto Daniela, versando a spatolate il suo solfato verdolino dentro un pesafiltri. “ ...mbastanza... ” avevo gracchiato io, iniziando a sudare. Un po' per il maglione a trecce, un po' per la fiala. Ma anche un bel po' perché lei non era male e io, insomma, le ragazze...».
Insomma, da una parte la scienza e la ragione, dall'altra i sentimenti, il cuore, la passione? È una cosa che non mi ha mai convinto, perché anche l'amore, che ci piaccia o no, è fatto di molecole e reazioni chimiche. Sei depresso perché lei ti ha lasciato? Prendi un inibitore selettivo della ricaptazione della serotonina e della dopamina e starai meglio. D'altra parte se poteste replicarvi atomo per atomo otterreste una copia di voi stessi assolutamente identica, che penserebbe i vostri stessi pensieri e proverebbe i vostri stessi sentimenti. La chimica e la meccanica quantistica mi rilassano per questo: dal punto di vista degli atomi e delle particelle subatomiche non c'è più nessuna differenza tra voi, una stella, o il divano su cui siete seduti, e finché non c'è vita c'è speranza.
È per questo anche che mi piace Piersandro Pallavicini: oltre a essere uno scrittore di rara eleganza (e consiglio almeno la lettura dei suoi Atomico Dandy e Romanzo per signora , romanzi che avrebbe potuto scrivere Alberto Arbasino se Arbasino credesse nei romanzi) è uno scienziato, un chimico per l'esattezza, e di prima fila. È nato a Vigevano nel 1962, insegna all'Università di Pavia, ha pubblicato oltre un centinaio di articoli scientifici su riviste internazionali, e come scrittore è veramente generoso. Per esempio ogni tanto, tra un romanzo importante e l'altro pubblicato per il suo editore Feltrinelli, come un prestigiatore tira fuori dal cilindro non conigli ma piccoli libri per piccoli editori che regala a grandi amici. Ma il bello è che se non siete suoi amici li trovate nelle librerie online.
L'ultimo, edito da Epika Edizioni, si intitola Freddo pisano , e è un gioiellino di racconto, sono appena cinquanta pagine e nessun vincitore o candidato di Premio Strega arriverebbe a tanto neppure se si sforzasse cento anni; Lagioia, Covacich, Santagata, la Ferrante o Genovesi neppure spremuti e torturati dall'Isis ci riuscirebbero, ignari come sono di scienza e quindi di tutto, basta leggerli per rendersi conto quanto poco ti danno e quanto tanto di tolgono. Invece questo libro di Pallavicini è come un Harmony scritto da Stephen Hawking, e costa solo otto euro e cinquanta, talmente regalato che potete comprarne una decina da regalare ai vostri, di amici, come ho fatto io.
Molto autobiografico, narra la storia del giovane Pallavicini quando era ricercatore a Pisa, e in così poco spazio ci sono tante cose: riesce perfino a spiegarvi (in una pagina!), con il suo stile pulito, leggero, cristallino, la fusione a freddo, e la relativa bufala del 1989, quando uno scienziato, Stanley Pons, ne annunciò al mondo la scoperta, prima di incartarsi in una serie di goffi tentativi di rimediare al frettoloso annuncio. La ragione di una simile cantonata è tutt'ora un mistero, anche perché nella scienza non si può imbrogliare, e tra l'altro Pons era un chimico autorevole, mica Vannoni.
Con un'altra pagina Pallavicini vi rende familiare la tavola periodica degli elementi come non sono riusciti anni di chimica al liceo, mentre parallelamente va avanti una storia travagliata tra il protagonista e una collega ricercatrice, la Daniela dall'accento toscano di cui sopra, che si rivelerà anch'essa una bufala. Come il Monoxidil, altra bufala di farmaco contro la caduta dei capelli, infatti Pallavicini nel frattempo è completamente calvo. «Dunque era stato un gigantesco abbaglio. Come al mia relazione con Daniela. Più o meno. Chiedendo e ottenendo quel ridicolo bacio della buonanotte avevo pensato all'inizio di un amore immenso, a un cambiamento epocale ed eterno della mia vita, ma la stagione felice era durata solo qualche settimana, le stesse settimane in cui aveva brillato la stagione felice della fusione fredda».
Magnifica metafora, la fusione fredda di due atomi di deuterio e quella dei due ricercatori che si innamorano chiusi in un laboratorio: due atomi si fondono producendo calore, due corpi umani innamorati fanno più o meno la stessa cosa, il problema, in entrambi i casi, è farlo a costo
zero, senza eccessivi investimenti energetici, a freddo appunto. Con una differenza: alla fusione fredda degli atomi prima o poi ci arriveremo, a quella dell'amore non lo so, per ora l'esperimento più riuscito è Youporn.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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