Daniele Scurati
Basso costo, buona qualità, probabilmente ottima nellimmediato futuro. Lacqua che esce dai rubinetti della città figura degnamente al confronto con gran parte delle minerali in commercio. Per fine anno, poi, un sistema di trattamento (osmosi inversa) permetterà un ulteriore salto di qualità: «Abbatteremo i valori dei nitrati», promette Bruno Rognoni, direttore di Metropolitana Milanese, lente gestore del Servizio idrico integrato. Basterà per conquistare quell83% che preferisce le bollicine?
Stop ai nitrati
Solo l8% dei lombardi e il 17% dei milanesi beve abitualmente acqua del rubinetto. Un comportamento che lArpa giudica «poco comprensibile» in una regione «servita da acqua potabile proveniente da fonti di qualità». La tariffa applicata dallente gestore dellAcquedotto, Metropolitana Milanese, è inoltre tra le più basse in assoluto: 0.47 euro al metro cubo. Praticamente riempire circa 1000 bottiglie costa mille vecchie lire.
«Siamo i maggiori consumatori in Europa di minerale, anche se quella del rubinetto arriva soprattutto da sorgenti o falde e non da fiumi o laghi come altrove - osserva Giuseppe Altamore, autore di Acqua Spa, libro-inchiesta edito da Mondadori -. Milano svolge, poi, decine di controlli ogni giorno, con unattenzione quasi maniacale». «Lacqua domestica è ottima ma è migliorabile, specie per i nitrati un po alti - fa notare Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia -. Qualche prudenza andrebbe riservata se viene destinata allinfanzia».
Ecco il tallone di Achille, i nitrati. Sostanze legate alluso indiscriminato di fertilizzanti ma anche di natura fognaria. Nel prossimo futuro la situazione, però, potrebbe cambiare radicalmente. «A fine anno ci sarà unacqua nuova - annuncia Bruno Rognoni, direttore di Metropolitana Milanese -. Entrerà in funzione losmosi inversa alla centrale Gorla. E prima dellestate sarà la volta della Suzzani. Contiamo così di abbattere i valori in eccesso».
Come verificare le variazioni dei parametri? Sulla bolletta. Molti cittadini ignorano che da qualche mese vi sono riportate anche le analisi dellacqua divise zona per zona (4 in totale, più Corsico). «Bisognerebbe mandarla allutenza privata e non a quella condominiale - afferma Lucia Moreschi, presidente regionale del Movimento Difesa del Cittadino - perché se lamministratore non comunica i dati agli interessati, nessuno sa che acqua beve».
Dove è più buona
Alcalina, oligo-medio minerale, povera di sodio. Lidentikit tracciato dalle ventimila rilevazioni annue è unacqua ideale per un uso quotidiano, tendenzialmente più adatta per chi soffre di acidità di stomaco o di ipertensione. Ma ci sono zone dove la qualità è meno ottimale? «A Nord-est - spiega Edgardo Valerio, direttore del Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione dellAsl - il problema storico sono cromo e nitrati. A Nord-ovest le criticità sono dovute ai solventi, di natura industriale, e ai pesticidi, legati allagricoltura. A Sud, per la conformazione della falda arriva un po di tutto, ma diluito. La questione cloro è invece superata: oggi si va verso la sua totale eliminazione grazie al sistema di disinfezione a ultravioletti».
Acqua, dunque, migliore nella cintura meridionale, verso Corsico? «In generale questo è vero, ma non cè correlazione assoluta - precisa il dottor Valerio -, dato che la circolazione è ormai unitaria. Di notte, per esempio, delle 30 centrali attive in realtà ne funzionano solo otto. Il maggior pompaggio arriva, comunque, da Sud-ovest, da Baggio e Assiano».
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