Dai costruttori un decalogo per evitare le infiltrazioni

«Meno chiacchiere e più fatti, perchè il problema è gravissimo ed è ormai noto a tutti»: Claudio De Albertis, presidente di Assimpredil Ance, l’Associazione delle imprese edili di Milano, Lodi, Monza e Brianza, lancia nuovamente l’allarme infiltrazioni mafiose presentando un «piano straordinario di azioni per garantire condizioni di legalità e trasparenza alle imprese». «Per debellare il fenomeno, anche in vista di Expo, è necessario agevolare la circolazione delle informazioni, un lavoro che spetta alle prefetture che però dicono di non avere forze in campo per farlo - ha proseguito De Albertis-. Così rischiamo di lasciare sole soprattutto quelle piccole imprese che non riescono ad affrontare una perenne corsa al massimo ribasso».
Il piano prevede il rafforzamento di quanto già previsto nel Codice di Comportamento dello statuto dell’Associazione in termini di tutela della concorrenza leale, con la previsione del dovere di denuncia di reati che ne limitino direttamente o indirettamente la libertà economica a vantaggio di imprese o persone riconducibili a organizzazioni criminali. Norme più severe per l’iscrizione all’Associazione delle nuove imprese - come la richiesta del certificato camerale antimafia e del casellario giudiziale - e controlli straordinari su quelle associate. La promozione presso le stazioni appaltanti di misure per rendere più efficace il controllo sull’operato delle imprese al fine di dissuadere i comportamenti illeciti e lo sviluppo di progetti sperimentali per dotare il territorio di adeguate infrastrutture di controllo stabile. a questo proposito Assimpredil sta studiando con il Comune una rete di rilevamento degli accessi al cantiere: una sorta di telepass che consentirebbe la tracciabilità dei veicoli.
Per il presidente di Assimpredil, de Albertis il pericolo delle infiltrazioni criminali è ancora più pericolosa in un periodo di recessione economica, come questo. I segnali di ripresa che hanno caratterizzato l’economia italiana nei primi tre trimestri del 2010 non hanno migliorato la situazione per il settore delle costruzioni: nel 2010 gli investimenti in costruzioni sono diminuiti del 6,4% in termini reali dopo la riduzione del 2,8% del 2008 e del 7,7% nel 2009. Non solo, nel 2011 è prevista un’ulteriore flessione del 2,4%. Dal 2008 al 2011 il settore delle costruzioni perderà circa 29 milioni di euro in termini di investimenti.


«Pur nella crisi del nostro settore, devono essere fortificate le condizioni di legalità e di trasparenza che consentono alle imprese di operare in un contesto corretto e concorrenziale, nel quale le regole del gioco sono rispettate da tutti gli attori».

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