Forze dellordine e vigili non dovranno più cercare tutti i clandestini, ma solo i clandestini ricchi. Pare una battuta, e invece è il paradosso che per il Comune si è creato con la scarcerazione di due clandestini egiziani, i primi recidivi rimessi in libertà in ottemperanza della sentenza della Corte costituzionale sul pacchetto sicurezza. I due egiziani, di 21 e 18 anni, erano stati fermati dalle forze dellordine durante un controllo di routine, e poi arrestati perché destinatari di un ordine di lasciare il Paese, a cui non avevano ottemperato già una prima volta in passato. Ma il pm ha ravvisato lesistenza dei presupposti che per la Consulta in qualche modo derogano lapplicazione delle norme sullimmigrazione irregolare, vale a dire una condizione di indigenza. «È un brutto segnale - commenta il vicesindaco - Perché il reato di clandestinità introdotto dal pacchetto sicurezza viene in questo modo disatteso. E si favoriranno i flussi di irregolari che sono ben 50 mila a Milano».
«Secondo la legge, ovvero il pacchetto sicurezza - spiega De Corato - chi non rispetta gli ordini di espulsione disposti dalla Questura rischia fino a 5 anni di reclusione. Ma alla luce della decisione della Corte Costituzionale, che ha stabilito che non è punibile lo straniero in stato di indigenza, soggetti che spesso hanno già commesso numerosi reati violenti, anziché finire in carcere verranno rimessi in libertà. Perché i clandestini, non avendo identità, non hanno il conto in banca, né fanno la dichiarazione dei redditi. Dunque tutti si dichiareranno poveri. E una volta fermati torneranno subito in circolazione». «Con questa nuovo sconto per i clandestini decisi dai giudici - sottolinea De Corato - che già avevano invalidato laggravante clandestinità e deciso che un clandestino con figli non va rimpatriato, si smontano piano piano tutte le forme di deterrenza previste dal pacchettò sicurezza. E sarà più difficile arginare i flussi degli irregolari, ben 700 quelli fermati dai vigili a Milano.
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