Degrado, basta promesse: Darsena peggio di prima

Dimenticato uno dei temi forti della campagna elettorale di Pisapia. L’ex porto della città ridotto a una palude con zanzare, topi e spazzatura. E il Comune prende tempo

Degrado, basta promesse: Darsena peggio di prima

Zanzare, topi, spazzatura, acqua stagnante, graffiti, questo il panorama che il cuore storico di Miano offre a turisti e ai cittadini. La Darsena è ridotta a una palude a cielo aperto, con disagi connessi, appunto, cattivo odore, zanzare e ratti. Uno spettacolo che spezza il cuore ai milanesi e ai comitati che continuano a dare battaglia perché l’antico porto di Milano venga restituito alla cittadinanza. Certo, prima che il Comune possa prendere una decisione definitiva è necessario che il Tar scriva la parola fine alla vicenda giudiziaria che va avanti ormai da qualche anno: i giudici amministrativi in autunno, infatti, dovranno stabilire se e quanto il Comune dovrà pagare alla progetto Darsena spa (la ditta che vinse il bando per la realizzazione del parcheggio sotterraneo) come risarcimento danni. Ma al di là della vicenda giudiziaria, c’è una questione di decoro: che spettacolo si offre ai turisti che affollano i Navigli di giorno e di sera, grazie anche all’isola pedonale? «La Darsena ridotta così è un pessimo spettacolo - commenta Gabriella Valassina, portavoce del Comitato Navigli - ora si tratta di capire che intenzioni ha l’amministrazione. Ci auguriamo che questa situazione sia provvisoria, noi continuiamo a batterci perché la Darsena venga riqualificata e torni a essere un porto così come ci avevano promesso in campagfna elettorale». Sul destino della Darsena e sulle decisioni della giunta Pisapia pesa come un macigno anche il referendum cittadino numero 5 con cui i milanesi hanno detto sì alla riapertura del sistema navigli e al ripristino della darsena come porto della città «Non si recuperano anni di degrado e incuria in un mese - polemizza l’assessore al Decoro Pierfrancesco Maran - non solo, pulire la Darsena o prosciugare l’acqua è pressoché inutile. Ripeto che ereditiamo una situazione di degrado che dura da anni». Da Amsa fanno sapere che sul lato di viale Gorizia, la parte del giardinetto, le squadre intervengono tutti i giorni: l’area è molto sporca anche per colpa delle centinaia di avventori poco educati dei locali. Sul lato opposto, invece, dove i ritrovamenti archeologici sono recintati, l’azienda interviene solo in situazioni di particolare degrado, perchè non di competenze.
Eppure il tempo per la giunta Pisapia è noto, tanto da aver ispirtao parte della campgana elettorale. Non sono lontani i tempi in cui Stefano Boeri si faceva riprendere nei giardinetti della Darsena per spiegare che «siamo nella parte più degradata della città, in cui l’amministrazione Moratti ha fatto meno. Questo è un acquitrino, ci sono topi, nutrie, spazzatura. Questa riqualificazioe - spiega nel video - è un gioco prelettorale». Ora l’assessore alla Cultura spiega che la Darsena è «una priorità della giunta, che presto spiegherà cosa intende fare. Il problema vero è che per tornare alla situazione originaria ci vorranno milioni di euro, per colpa della sciagurata vicenda del parcheggio». Con lo spoil sistem sono stati allontanati da palazzo Marino dirigenti che avevano seguito la vicenda passo per passo, solo due giorni fa c’è stato il passaggio di consegne, la giustificazione.

Domani i nuovi dirigenti e gli assessori - è la promessa - cercheranno di fare il punto, chiarire competenze sull’area di cantiere e lo stato di fatto per poter così andare avanti con i progetti. Si spera, più in fretta.

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