Alberto Bassi si occupa di storia e critica del disegno industriale, cattedratico è anche direttore del portale web design-italia.it, ha scritto numerosi libri e saggi sull'argomento. Ultimo suo lavoro è un volume di 270 pagine, edito da Electa e venduto a 40 euro, dal titolo Design Anonimo in Italia. «Oggetti anonimi - dichiara Bassi - nel senso che poco o nulla conosciamo della loro storia e del loro progettista, sia un designer, un ingegnere, un ufficio tecnico, un'azienda o quant'altri. Qualche volta sono prodotti a larga diffusione, che in genere costano poco, destinati a un breve consumo o all'usa e getta, oppure all'opposto sono archetipi tipologici di cui ormai fruiamo nella distrazione quotidiana. Ad analizzarli bene dal punto di vista del design, ci si accorge che non sono banali: tutti contengono un'idea, costituiscono la soluzione semplice o complessa di un problema, esibiscono caratteri di piacevolezza fisica o formale. Oggetti comuni, necessari, indispensabili, che funzionano e questo basta a soddisfarci».
Così se andiamo a scorrere le pagine del libro, incontriamo immagini di oggetti destinati ad ogni uso, alcuni bellissimi, altri utilissimi, altri inaspettatamente diventati davvero oggetti di un design di culto.
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