Dico, anche a Bologna scritte contro Bagnasco

Nel portico antistante l'ingresso del centro servizi Acli di Bologna è comparsa una scritta contro il presidente della Cei, "Bagnasco vergogna". Imbrattata con lo spray la targa dell'associazione

Dico, anche a Bologna 
scritte contro Bagnasco

Bologna - Nel portico antistante l'ingresso del centro servizi Acli di Bologna è comparsa una scritta contro il presidente della Cei, «Bagnasco vergogna», e sono stati imbrattati con lo spray la targa e il simbolo dell'associazione. «Abbiamo sporto denuncia contro ignoti per l'individuazione dei responsabili di questo atto intimidatorio» ha detto Francesco Murru, presidente provinciale e componente della direzione nazionale Acli, esprimendo «piena solidarietà al presidente della Cei per i continui atti intimidatori nei suoi confronti».

La scritta è stata fatta durante la notte. La sede delle Acli si trova nella parte finale della centrale via delle Lame, a ridosso dei viali di circovallazione. «È significativo - ha detto ancora Murru - che tale atto sia stato compiuto all'indirizzo di una grande associazione cristiana, profondamente e storicamente radicata al territorio bolognese, come le Acli che sin da subito avevano chiarito che al Family Day avrebbero partecipato con spirito propositivo per chiedere al Governo l'applicazione di politiche familiari degne di essere chiamate tali, e non contro qualcosa o qualcuno. Le Acli - ha aggiunto - non si fanno intimidire da nessuno. Parteciperemo alla manifestazione così come abbiamo annunciato. La nostra è una cultura di tolleranza e di inclusione sociale e per questa ragione è ancor più incomprensibile un gesto di tal fatta. Nel nostro dna vi è il profondo radicamento ai principi e ai valori della Dottrina sociale della Chiesa. Manifesteremo, con spirito laico, il 12 maggio in Piazza San Giovanni tali valori, invitando tutti i cittadini, che si riconoscono in essi, ad unirsi a noi per chiedere che la famiglia sia posta al centro dell'azione politica ed amministrativa del Paese».

Avviate le indagini Le digos di Genova, Torino, Bologna e Napoli stanno monitorando (ma in un caso è stata già avviata un'inchiesta) i casi sulle scritte contro il presidente della Cei Angelo Bagnasco e Papa Ratzinger.

L'indagine gia avviata, condotta dalla Digos di Genova (dove per ben due volte monsignor Bagnasco è stato fatto segno di scritte oltraggiose e minacciose) riguarda il secondo episodio verificatosi il 9 aprile scorso quando, a Sanpierdarena, è comparsa la scritta «Bagnasco attento», «Bagnasco a Morte» con accanto, tracciata con una bomboletta rossa, la classica stella a cinque punte simbolo delle Brigate Rosse. A quanto pare l'antiterrorismo non starebbe seguendo la pista terroristica ma quella antagonista.

 

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